Urano e Nettuno sono i due pianeti principali oltre Saturno e ben poco visitati. La Voyager 2 – spiega Global Science – dedicò a loro una breve attenzione tra il 1986 e 1989 scattando le uniche immagini dettagliate ravvicinate di questi mondi: Nettuno si è rivelato un pianeta con un’atmosfera dinamica con due misteriosi vortici oscuri; Urano appariva privo di caratteristiche.
Si trattava solo brevi istantanee, non in grado dai far comprendere come le atmosfere dei pianeti cambiano nel tempo, non più di quanto possa una singola istantanea della Terra far comprendere ai meteorologi del comportamento meteorologico.
È necessaria una lunga e protratta osservazione per comprendere correttamente i cambiamenti stagionali che li caratterizzano nelle loro lunghe orbite decennali. Compito che fin dall’incontro con la Voyager è stato affidato all’Hubble Space Telescope.
Il monitoraggio annuale di questi mondi giganti consente ora agli astronomi di studiare i cambiamenti stagionali a lungo termine e di acquisire modelli meteorologici transitori. In questa ultima immagine di Hubble è possibile cogliere uno dei momenti transitori del pianeta Nettuno, una bufera (immagine in alto a destra).
Di Urano invece il telescopio ci mostra che il pianeta non è senza mutazioni meteorologiche come avremmo potuto desumere dalle foto scattate dal Voyager durante il suo inverno. Un grande cappuccio polare luminoso domina infatti l’immagine, formatesi a causa dei cambiamenti stagionali ed appare diventato molto più prominente rispetto a precedenti osservazioni risalenti al volo Voyager 2 (immagine in alto a sinistra).