L’Agenzia spaziale statunitense accelera i piani per tornare sulla Luna e questa volta per “rimanerci“: lo ha dichiarato Jim Bridenstine, amministratore della NASA, in occasione di una conferenza stampa nel quartier generale di Washington.
“E’ importante tornare sulla Luna il prima possibile. Questa volta quando andremo sulla Luna non lasceremo solo bandiere e impronte per poi ritornarvi dopo 50 anni. Stiamo facendo qualcosa di totalmente diverso rispetto ad ogni altro Paese del mondo: quello che stiamo cercando di fare è rendere sostenibile che gli umani possano andare e venire“, ha dichiarato Bridenstine, auspicando di inviare astronauti entro il 2028.
L’amministratore ha sollecitato i partner privati a mettere a punto le tecnologie più efficienti in vista di questo obiettivo e a testare le prime capsule destinate a posarsi sulla Luna entro il 2024.
Un aspetto chiave del piano della NASA è l’uso di una stazione spaziale per i viaggi di andata e ritorno verso e dalla superficie della Luna: chiamata Lop-G (Lunar Orbital Platform-Gateway) dovrebbe coinvolgere gli stessi partner dell’attuale Stazione spaziale, ossia le agenzie spaziali di Stati Uniti (Nasa), Europa (Esa), Russia (Roscosmos), Giappone (Jaxa) e Canada (Csa).
L’ultima persona ad avere messo piede sul nostro satellite è stato Eugene Cernan, nel dicembre del 1972, con la missione dell’Apollo 17.