L’estate Australiana (da dicembre a febbraio) appena conclusa è stata la più calda mai registrata: lo dice il rapporto stilato del Bureau of Meteorology secondo cui le temperature medie, massime e mediane, per i tre mesi di questa estate, sono state per la prima volta superiori di due gradi alle medie di lungo termine.
Stando alle previsioni l’autunno australe (meteorologico) che inizia oggi, continuerà a essere più arido e più caldo della media.
Gennaio è stato il mese più caldo mai registrato in Australia, con temperature medie per la prima volta sopra i 30 gradi attraverso tutto il continente.
Non pochi disagi per l’ondata di caldo di gennaio che ha contribuito alla moria di oltre un milione di pesci nel sistema fluviale Murray-Darling, il più grande del paese che attraversa cinque stati nel sudest del continente.
Frequenti gli incendi che dall’arido sudest si sono estesi fino al nordest tropicale del continente. Anche le piogge sono state sotto la media stagionale.
Lo studio del Bureau non vede una possibile sosta nella grave siccità che da molti mesi stringe nella sua morsa vaste aree nel centro agricolo del paese, localizzate nell’est e nel sudest del continente.
Ingenti anche i danni economici, in particolare all’industria vinicola: infatti la prolungata siccità ha comportato una grave riduzione della raccolta delle uve da vino, con un danno stimato in circa 4,4 miliardi di dollari australiani (2,8 miliardi di euro). Segnalati anche svariati casi di blackout elettrici dovuti all’uso prolungato dei condizionatori, e un aumento record di ricoveri in ospedale.
“Purtroppo le previsioni non danno forti indicazioni di un ritorno a piovosità media o sopra la media in molte aree durante il periodo autunnale”, spiega il responsabile delle previsioni di lungo termine del Bureau, Andrew Watkins.
Watkins spiega che i modelli meteo sopra l’Oceano Indiano avevano evidenziato l’innalzamento delle temperature e la diminuzione delle piogge, ma una fattore chiave sono anche i trend di cambiamento climatico.