Archeologia: domani in mostra i reperti archeologici delle ville romane di Stabiae

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Terza tappa a Castellammare per “Vesuvius”: dopo il Museo archeologico virtuale di Ercolano e il Castello dei Conti di Acerra, la Reggia di Quisisana. Innovazione e tradizione; cultura classica e tecnologia multimediale; la parola antica e l’immagine digitale: con questo spettacolo, nato da un’idea dell’archeologo Gianmatteo Matull , il MAV mette a disposizione in modo concreto il suo bagaglio di conoscenza scientifica per tutta l’area vesuviana. Luoghi baciati dagli Dei: le meraviglie di Pompei, Ercolano, Stabiae, Oplonti e lo scrigno di Boscoreale; il Parco del Vesuvio e quel polmone verde rappresentato dal Parco dei monti Lattari con la sua spettacolare funivia riattivata con l’aiuto della Regione; la Reggia di Portici, il circuito delle ville vesuviane, il misterioso e negletto isolotto di Rovigliano alla foce del Sarno. Alla fine di questo percorso fantastico ecco il MAV; non si tratta di un tesoro tramandatoci dalla imponente Storia di queste terre ma è il prodotto dell’ingegno moderno. Un gioiello della tecnologia 4.0 aperto alla collaborazione con tutti gli enti istituzionali del nostro magnifico e complesso territorio”. Lo ha dichiarato Luigi Vicinanza, Presidente della Fondazione Cives – MAV. Domani i reperti archeologici scoperti nelle Ville di Stabia, risalenti al I. Secolo d.C. saranno visibili alla stampa, nella bellissima Reggia Quisisana di Castellammare di Stabia.
Alle ore 19 e 30 al via Vesuvius 79 d.C. – L’eruzione raccontata da Plinio con uno straordinario viaggio con video, anche in 3D che ricostruiranno in modo completo l’eruzione che coprì non solo Pompei ma anche Ercolano, Torre Annunziata, l’area vesuviana, torrese e stabile. Per la prima volta in uno scenario davvero unico sarà possibile ammirare, filmare e fotografare da vicino reperti archeologici risalenti al I. Secolo d.C. e tutti rinvenuti da alcune delle Ville d’otium come la Villa di Arianna, Villa San Marco, Villa del Pastore e da alcune ville rustiche come Villa Carmiano, Villa Petraro. L’ingresso sarà libero anche se bisognerà prenotarsi su www.scabec.it/vesuvius.
Una serata alla scoperta dei reperti delle ville di Stabia conservati ed esposti nella Reggia di Quisisana e la ricostruzione in 3d con reading per rivivere la drammatica eruzione del Vesuvio del 79 d.C. L’appuntamento è per, domani, Sabato 9 marzo alle ore 19.30 alla Reggia di Quisisana (Castellammare di Stabia) con l’iniziativa di OPENart>Campania, realizzata dalla Scabec/Regione Campania in co-produzione con il MAV (Museo Archeologico Virtuale di Ercolano) – ha dichiarato Alfonso Pagano, Coordinatore Marketing & Comunicazione della Scabec – e in collaborazione con il Parco Archeologico di Pompei (Mibac), Parco Regionale dei Monti Lattari e comune di Castellammare di Stabia, per una serie di visite guidate della durata di circa 20 minuti con una degustazione di eccellenze enogastronomiche del territorio. Si prosegue alle ore 20.30 con “VESUVIUS – 79 d.C., l’eruzione raccontata da Plinio”, immagini delle ricostruzioni digitali e letture dell’archeologo Gianmatteo Matullo delle celebri lettere di Plinio il Giovane a Tacito, che trasporteranno gli spettatori in una atmosfera emozionante, con suoni e immagini di quel tragico evento del 79”.
Tanti i reperti che si potranno ammirare da vicino domani sera. Ad esempio un Carrus romano adibito al trasporto delle merci. Parte dei preziosi reperti archeologici, quasi tutti databili I sec. d.C. e provenienti da alcune delle Ville d’otium (Villa c.d. di Arianna, Villa c.d. San Marco e Villa del Pastore) e delle ville rustiche (Villa Carmiano, Villa Petraro) dell’ager Stabianus, permetteranno di osservare e analizzare due stili di vita differenti ma complementari alla comprensione dello sviluppo antropologico della società civile dell’antica Stabiae. Oggetti di uso quotidiano, stucchi, decorazioni a bassorilievo, statue, frammenti di affresco (tra i più importanti da citare sono i protagonisti delle tragedie greche di Euripide, ossia il Pilade e l’Ippolito, provenienti dal triclinio di Villa Arianna) e il famoso carrus Romano, sono solo una piccola entità dell’immenso tesoro dell’Antiquarium stabiano, chiuso al pubblico dal 1997. Una possibilità unica ed irripetibile per intere generazioni. Ed in un gioco di luci notturne, accompagnati anche da filmati unici che ricostruiranno quanto accadde quella notte, guide turistiche autorizzate accompagneranno lungo tutto il percorso museale. La valorizzazione dei reperti avverrà attraverso nuove tecnologie, come lo storytelling digitale, per cui passato e futuro si fonderanno assieme per consolidare un presente pieno di speranza.

Castellammare si riappropria del messaggio di divulgazione culturale e sociale derivante dall’archeologia.
La cultura rappresenta la chiave di volta per la promozione del nostro territorio. E rappresenta anche un antidoto per estirpare tutte le aberrazioni che macchiano lo splendore della nostra città. L’iniziativa promossa da Scabec – ha affermato Gaetano Cimmino, sindaco di Castellammare di Stabia – in cooperazione con l’Ente Parco Regionale dei Monti Lattari e il Comune di Castellammare di Stabia, esprime appieno il desiderio di attingere alle nostre radici, emblema dell’identità di un territorio che ha ispirato poeti e artisti. La rievocazione dell’ultima notte di Plinio ci riporta indietro nel tempo, quando l’eruzione del Vesuvio del 79 d.C. ha devastato gli insediamenti urbani dell’epoca. Insediamenti di cui oggi è rimasta traccia nelle ville d’otium che è nostro compito valorizzare per ravvivare il turismo culturale a Castellammare”.

Il rilancio della Reggia Quisisana, con il Parco dei Monti Lattari è già in atto – ha dichiarato Tristano Dello Ioio, Presidente dell’Ente Parco dei Monti Lattari – e stiamo dando nuovo impulso a questo monumento importante. Tale rilancio è stato possibile grazie al protocollo stipulato tra Parco dei Monti Lattari e il Comune di Castellammare di Stabia che identifica la Reggia come punto sinergico per il rilancio della cultura stabile. Una valorizzazione possibile grazie alla Regione ed alla Scabec creando sinergia sulla promozione per un rilancio culturale e civico del territorio”.

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