Un particolare tipo di microalga di acqua dolce, la spirulina, viene prodotta dalla startup Algaria, nata nel 2016, con base a Milano. Il prodotto si chiama “Spireat“, una spirulina pura al 100%, senza additivi, eccipienti e addensanti: “Il 60% del suo peso è costituito da proteine (circa tre volte l’apporto proteico di una bistecca) ed inoltre, contiene tutti gli amminoacidi essenziali, vitamine, antiossidanti e sali minerali,” spiega Antonio Idà, founder di Algaria.
La produzione dell’alga spirulina italiana si caratterizza per l’applicazione dei principi dell’economia circolare: integrandosi a processi già esistenti, recupera l’energia termica del biogas generato, e assorbe CO2 in misura pari al doppio del peso del prodotto. Gli scarti della produzione vengono utilizzati come fertilizzante per i campi. La produzione è continuativa con risparmi in termini di CO2, terreno utilizzato e risorse idriche.
La spirulina può entrare a far parte della cucina di tutti i giorni: le scaglie possono essere assunte così come sono (il gusto ricorda i semi di zucca) oppure possono essere utilizzate per la preparazione di piatti tradizionali: dai risotti al pane, fino ad arrivare a formaggi, torte, gelati e bevande.