Gli effetti dei cambiamenti climatici sulla salute sono “un’apocalisse a fuoco lento: è qualcosa di cui non ci accorgiamo perché cresce lentamente. E’ come se fossimo delle rane che vengono messe a bollire, e poi alla fine si accorgono dell’impatto sulla salute quando è troppo tardi“: lo ha dichiarato Walter Ricciardi, presidente della Federazione Mondiale delle Società di Sanità Pubblica, e direttore del Dipartimento della Salute della Donna e del Bambino della Fondazione Policlinico Gemelli di Roma, IRCCS. “Mentre in passato rischi come l’apocalisse nucleare furono ben chiariti da Hiroshima e Nagasaki, l’apocalisse che il cambiamento climatico può causare per la salute è largamente sottostimata. Perciò è molto opportuno parlarne in tutte le circostanze e spiegare questi dati ai cittadini“.
L’argomento è stato trattato oggi al focus scientifico del Villaggio per la Terra, organizzato in collaborazione con il Dipartimento “Scienze della salute della donna e del bambino e di sanità pubblica” dell’Università Cattolica di Roma.
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, i cambiamenti climatici saranno la prima causa di 250mila decessi all’anno nel mondo per tutto il prossimo ventennio (morti dovute a ondate di calore e di freddo, inondazioni, alluvioni ed altri eventi estremi).
Tra i rischi denunciati dagli esperti intervenuti oggi al focus scientifico, spicca quello legato al riscaldamento globale, che determina un impatto sui terreni che vengono resi più aridi, e quindi meno coltivabili. L’acqua è di fatto un bene che scarseggia sempre di più e già ci sono conseguenze importanti: la sua assenza ha reso difficile la vita e anche la coltivazione, e quindi ha costretto le popolazioni a muoversi. Dalla scarsa acqua alla troppa acqua: sempre di più si osserva un’alternanza di siccità e di inondazioni.