Di là dal fiume e tra gli alberi: l’arcipelago della Maddalena

L'Arcipelago della Maddalena protagonista del nuovo episodio della serie in prima visione "Di là dal fiume e tra gli alberi" su Rai5
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Una gigantesca sirena di granito rosa capace di ammaliare schiere di naviganti, tra cui l’eroe dei due mondi Giuseppe Garibaldi. È l’Arcipelago della Maddalena, terra protagonista del nuovo episodio della serie in prima visione “Di là dal fiume e tra gli alberi”, in onda domenica 21 aprile alle 22.10 su Rai5. Un gruppo di isole al centro del Mediterraneo: in questo tratto di mare, la Sardegna e la Corsica formano le bocche di Bonifacio, un imbuto dove nel corso dei secoli il vento e le correnti marine hanno creato una vera e propria opera d’arte, scolpendo il granito con figure di surreale bellezza. Povero di acqua e terreni coltivabili, l’arcipelago è stato scarsamente abitato fin quando, a metà del Settecento, i Savoia non ne scoprirono la straordinaria importanza strategico militare. Da quel momento in poi sono diventate un crocevia della Storia. Qui sono passati uomini come Garibaldi, Napoleone ed Orazio Nelson, che definì l’arcipelago il più bel porto del mondo. Nel dopoguerra fino al 2008 gli americani l’hanno utilizzata come base per i propri sommergibili nucleari. Ma l’unico vero padrone di queste isole continua ad essere il vento, che caratterizza ogni loro aspetto. Ogni cosa è in costante movimento e questo da sempre condiziona la vita di chi vive in questo angolo di paradiso: come Gian Maria Volonté che dopo aver seguito un corso al Centro Velico di Caprera ha deciso di essere seppellito a La Maddalena, o Lia Origoni, uno dei più grandi talenti canori del ‘900, che qui è nata 100 anni fa e proprio dal vento fa derivare la incredibile forza della propria voce. Come una gigantesca sirena di granito rosa, la bellezza dell’arcipelago ha la capacità di ammaliare i naviganti. Il più celebre di questi è stato certamente l’eroe dei due mondi Giuseppe Garibaldi, che sull’isola di Caprera visse prima e dopo aver fatto l’Italia. Ma ancora oggi, c’è chi decide di farsi sopraffare dalla bellezza, come Mauro, l’eremita dell’isola di Budelli, che da 30 anni vive a ridosso della famosa spiaggia rosa. Un eremita 2.0, che dopo esser fuggito dal mondo per inseguire un’Utopia, ha deciso di entrare nei social per difendere quella che lui definisce la profondità della bellezza. Il documentario è firmato da Luigi Maria Perotti.

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