Nel giorno della manifestazione organizzata dal movimento Fridays For Future del 19 aprile – che vede Greta Thunberg a Roma- e a pochi giorni dalla Giornata Mondiale della Terra (22 aprile), il grido d’allarme lanciato da più parti appare sempre lo stesso: “Stiamo consumando il nostro Pianeta, dobbiamo agire subito”. La Terra la stiamo consumando con il sovra-utilizzo delle risorse naturali che, ogni anno, è in grado di generare, ma anche con una produzione eccessiva di gas serra: in 1 anno per sostentarci, abbiamo bisogno di un equivalente di 1,7 pianeti. La sola Cina, ad esempio, nel 2014 ha usato in media 3,71 ettari di terreno a persona per soddisfare i bisogni della sua popolazione. Un numero che, moltiplicato per 1,36 miliardi di persone (tutta la popolazione cinese in quel momento), porta a circa 5 miliardi di ettari, pari a più di 5 volte l’intera nazione[1]. L’hanno chiamato Overshoot Day, nel 2018 è ricorso il 1° agosto mentre nel 1970 cadeva il 29 dicembre, ed è il giorno in cui iniziamo ad usare più risorse di quanto il Pianeta sia in grado di rigenerarne ogni anno. “Le generazioni più giovani ci chiedono di invertire la rotta ed è nostro dovere ascoltarle. Il movimento Fridays For Future, come altre realtà, sta riportando l’attenzione di tutti verso un futuro sostenibile per il nostro Pianeta. Una battaglia che riguarda tutti noi. Fondazione Barilla ha evidenziato come l’impatto maggiore sull’ambiente derivi da quello che mettiamo nel piatto, dato che la produzione di cibo causa il 24% delle emissioni di gas serra globali, a cui si aggiungono le attività dell’industria e dei trasporti. E proprio da lì possiamo partire, tutti noi, per dare un contributo concreto. Come? Con piccoli gesti quotidiani, seguendo una dieta sostenibile, in linea con i principi della Doppia Piramide Alimentare ed Ambientale, dimezzando lo spreco alimentare e aumentando la consapevolezza delle persone sulla necessità di agire ora. Ciò permetterebbe di spostare l’Overshoot Day di 38 giorni e salvare il Pianeta”, ha dichiarato Riccardo Valentini, Professore, Università della Tuscia DIBAF; Consulente Strategico, Fondazione Centro Euro-Mediterraneo per i Cambiamenti Climatici CMCC; Membro dell’Advisory Board di Fondazione Barilla.
Educazione alla sostenibilita’: da BCFN strumenti per supportare i docenti e aiutare gli studenti ad avere un pensiero critico su questi temi
La costruzione di un rapporto equilibrato tra ambiente, cibo, risorse e i bisogni dell’essere umano è fondamentale per il raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile sanciti dalle Nazione Unite. Come riconosciuto dalla letteratura internazionale sullo sviluppo sostenibile, le nuove generazioni svolgono un ruolo cruciale per cambiare il comportamento, individuale e collettivo, e la transizione culturale per lo sviluppo sostenibile. La Fondazione Barilla promuove l’educazione alla sostenibilità con il programma “Noi, il cibo il nostro Pianeta” dedicato all’aggiornamento dei docenti di scuole primarie e secondarie, di primo e secondo grado, che, tramite un percorso multimediale, hanno la possibilità di esplorare, in modo integrato ed olistico, il mondo del cibo in relazione con ambiente, salute, società e migrazioni, sviluppando approfondimenti digitali tematici con le proprie classi. Al programma è poi collegato un concorso, “Noi, il cibo, il nostro Pianeta – In action”, rivolto a tutte le classi delle scuole secondarie di secondo grado, i cui vincitori saranno premiati il prossimo 5 giugno, a Roma, in concomitanza con il Festival dello Sviluppo Sostenibile promosso da ASviS. A vincere sarà la migliore progettualità che illustri un’attuazione concreta delle buone pratiche in tema di cibo e sostenibilità e che possa contribuire al dibattito di giovani innovatori, visionari, che propongano soluzioni nuove a problematiche già datate. La Fondazione Barilla selezionerà i tre migliori progetti che dimostreranno un percorso transdisciplinare di classe volto ad approfondire la relazione delle scelte alimentari quotidiane con lo sfruttamento delle risorse, la propria salute e quella del Pianeta.
[1] http://data.footprintnetwork.org/#/