Rabbia in Zimbabwe: cacciatore di trofei uccide raro elefante dalle grandi zanne

Si ritiene che il cacciatore sia la stessa persona che nel 2015 ha ucciso un elefante maschio considerato l’esemplare più grande ucciso in Africa dal 1986
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Un cacciatore di trofei ha ucciso un raro elefante dalle grandi zanne in Zimbabwe, 4 anni dopo aver ucciso l’elefante più grande negli ultimi 30 anni in Africa. Le foto dell’enorme elefante lo rappresentano su un fianco per terra nel Parco Nazionale di Gonarezhou. La caccia sembra essere stata organizzata da JWK Safari che ha pubblicato le immagini che riproponiamo nell’articolo sulla propria pagina Facebook.

Il post, successivamente cancellato, sembrava indicare un “cacciatore professionista” come l’uomo dietro l’uccisione dell’elefante. “Ecco due foto di un elefante maschio che è stato cacciato ieri nelle aree safari di Gonarezhou, in Zimbabwe. Queste zanne non sono ancora state pesate. È un eccezionale elefante di Gonarezhou con zanne lunghe, spesse e simmetriche che sono tipiche di Gonarezhou e Kruger”, recitava il post.elefante

Secondo AfricaGeographic.com, il cacciatore sarebbe la stessa persona che nel 2015 ha ucciso un elefante maschio considerato l’esemplare più grande ucciso in Africa dal 1986. All’epoca, i cacciatori sostennero che la caccia era stata etica, poiché l’elefante era oltre la sua età riproduttiva. Tuttavia, successivamente gli esperti dichiararono che l’esemplare avesse 35-40 anni e quindi che fosse all’apice dell’età riproduttiva. Non solo era in età riproduttiva, ma i maschi più grandi sono fondamentali per le dinamiche del branco, poiché fanno da “maestri” per gli elefanti più piccoli.

C’è preoccupazione riguardo la perdita dei geni che trasportano questi animali dalle grandi zanne. Secondo National Geographic, la perdita di questo tipo di elefanti può avere importanti effetti sul branco, influenzando l’interno patrimonio genetico. Si ritiene che ora gli elefanti sviluppino zanne più piccole perché la caccia e il bracconaggio hanno rimosso molti elefanti dalle grandi zanne dal patrimonio genetico, secondo quanto dichiarato da National Geographic nel 2015.

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