“Un terreno ricco di sostanza organica drena meglio l’acqua, aumentando la sicurezza idrogeologica; per questo, l’utilizzo dei fertilizzanti naturali è una scelta virtuosa non solo in termini di qualità e biodiversità, ma come importante tassello per incrementare, assieme alle nuove infrastrutture idriche di cui si stanno aprendo i cantieri, la resilienza del territorio alle conseguenze dei cambiamenti climatici. In Italia va superata cultura dell’emergenza, che costa mediamente 7 miliardi all’anno in ristoro dei danni; basti pensare che, nel solo 2017, sono state 11 le Regioni, che hanno chiesto lo stato di calamità naturale. ”
A sottolinearlo, indicando una nuova frontiera di collaborazione fra Consorzi di bonifica e mondo agricolo, è Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI), intervenuto alla giornata sull’economia circolare organizzata da Coldiretti nel veneziano.
“Il costante miglioramento delle pratiche agronomiche e dell’efficienza irrigua sono obbiettivi, che concorrono non solo all’affermazione del “made in Italy” agroalimentare, ma alla valorizzazione del territorio nel suo complesso – prosegue il Presidente di ANBI – Vanno abbandonati definitivamente alcuni pregiudizi sull’utilizzo della risorsa idrica in agricoltura, affermando il principio che l’acqua nei campi si usa, non si consuma. E’ una battaglia prioritariamente culturale da vincere nella società, ma anche nei confronti degli indirizzi emergenti nell’Unione Europea. Lo affermeremo anche al prossimo salone Macfrut di Rimini con l’allestimento di un’area dimostrativa, sperimentale. Obbiettivi economici, ambientali e sociali devono convivere per una migliore qualità della vita.”