Vivere, convivere, lottare, soccombere alle specie aliene invasive: queste le tematiche al centro della riunione di esperti dal titolo ‘Alieni a Roma’ organizzata oggi dalla Fondazione Bioparco in collaborazione con Life ASAP (Alien Species Awareness Program) coordinato dall’ISPRA (l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) per parlare di questa cittadinanza parallela che ormai abita stabilmente le città e delle azioni per sensibilizzare l’opinione pubblica sul fenomeno.
Pappagalli, testuggini palustri americane, nutrie, punteruoli rossi e tanti altri sono in preoccupante aumento a Roma e stanno causando seri problemi alla biodiversità cittadina, fino all’estinzione delle specie autoctone e all’alterazione degli habitat che occupano.
Attualmente in Italia sono presenti più di 3.000 specie aliene, introdotte spesso volontariamente, di cui oltre il 15% invasive. A livello europeo, negli ultimi 30 anni, il numero di specie alloctone è cresciuto del 76% e in Italia del 96%. Per contenere tale fenomeno ogni anno l’Unione Europea sostiene dei costi che superano i 12 miliardi di euro.
Nella Capitale più di mille coppie di parrocchetto dal collare di origine asiatica, e altrettante di parrocchetto monaco, di origine sudamericana, si contendono i quartieri Parioli il primo, San Giovanni e Appio il secondo. Il punteruolo rosso dell’Estremo Oriente ha cancellato buona parte delle palme dagli orti botanici e dalle piazze; resistono coraggiosamente quelle di piazza di Spagna.
“Le sponde del Tevere sono il rifugio di famiglie di nutrie, roditori oversize dall’aspetto simile ai ratti, spiega il Presidente della Fondazione Bioparco di Roma, Francesco Petretti. Le zanzare tigre, è solo questione di giorni, con le copiose piogge di maggio ci faranno ‘vedere le stelle’. I parrocchetti – continua Petretti – cacciano dal nido picchi e storni, cince e torcicolli, le nutrie devastano la flora acquatica dei laghetti nei parchi e del Tevere. Per alcune specie è difficile dare numeri, ma è verosimile sostenere che le testuggini d’acqua americane, le stesse che si vendevano nei luna park a 100 lire, superino le decine di migliaia di esemplari. Fra loro si nasconde anche qualche temibile testuggine azzannatrice americana, un vero mostro dalle mandibole a becco. E l’elenco delle specie aliene invasive, che un tempo venivano definite esotiche, è ancora lungo, e gli effetti negativi che questi animali hanno sull’ecosistema urbano, con tutte le componenti indigene, sono senza precedenti. Le famiglie in visita al Bioparco – conclude Petretti – saranno coinvolte per segnalare la presenza degli alieni nei giardini e per le strade dei quartieri romani”.