Maltempo: agricoltura padovana devastata, centinaia di ettari di mais distrutti

Maltempo Padova: nei campi un disastro senza precedenti, che avrà ripercussioni anche negli anni futuri
MeteoWeb

Dall’alta alla bassa padovana, tutta l’agricoltura della provincia sta subendo conseguenze gravissime in seguito alle piogge incessanti di queste settimane. Non si riesce a seminare, e chi lo ha già fatto, non riesce a raccogliere, e chi raccoglie, distrugge il terreno. Un disastro senza precedenti, che avrà ripercussioni anche negli anni futuri.
In particolare, nella parte settentrionale di Padova, vocata al foraggio e all’allevamento, si riscontra un serio problema con il mais: attualmente non è possibile procedere con la semina, e chi lo abbia fatto in precedenza, non riesce a raccoglierlo. Inoltre, per ciò che riguarda lo sfalcio, si registra un ritardo irrecuperabile: “Siamo fermi al primo sfalcio quando, ai primi di giugno, dovremmo essere già al terzo – dichiara Manuel Tollio, Presidente Cia Zona Cittadella -. Questo, sia per ciò che riguarda il servizio di manutenzione del verde pubblico che fa capo a diverse aziende agricole, sia per ciò che riguarda la raccolta del fieno, indispensabile per l’alimentazione animale”.
Il cambio di temperature annunciato nei prossimi giorni non cambierà la sostanza della situazione: si registrerà comunque una riduzione sensibile nella quantità di fieno, che si prevede pari almeno al 40%, e anche nella qualità, costringendo le aziende ad acquistarlo altrove, aumentando ulteriormente i costi di produzione.
E le cose non vanno meglio nella bassa padovana, dove vigneti, campi coltivati a ortaggi, e frutteti sono letteralmente devastati dalla pioggia, che sta asfissiando il terreno: “E’ una tragedia – racconta Mirko Pittaro, imprenditore agricolo che si dedica alle piante da frutto -. Non cresce più niente, marcisce tutto, e aumentano le malattie dovute agli sbalzi di temperatura. Per quanto riguarda la mia azienda, quest’anno la produzione sarà ridotta come minimo del 50%”. La pioggia continua a scendere impietosa, e gli agricoltori passano parte delle loro giornate ad aspirare l’acqua dai capi con le turbine, e scaricarla nei fossi.
Nella Saccisica ci sono zone poste sotto la falda che sono completamente sommerse di acqua – dice Paola Franceschin, Presidente di Cia Zona Piove di Sacco -. Non si semina, non si raccoglie, e chi si trova costretto a farlo sa già cosa lo aspetta l’anno prossimo. Il calpestio compatta il terreno, la cui struttura molecolare viene compromessa. Di conseguenza, sarà più difficile da trattare, e subirà una riduzione delle sostanze nutritive”.
Un danno che sembra non avere fine: “Siamo di fronte ad un’emergenza – dichiara il Direttore di Cia Padova, Maurizio Antonini -. I cambiamenti climatici in atto stanno impoverendo i terreni, vanificando il lavoro di anni dei nostri agricoltori, mettendo a rischio l’alimentazione della cittadinanza. Chiediamo alle istituzioni di intervenire con urgenza, perché agricoltori e allevatori non ce la fanno più”.

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