L’agricoltura digitale ha il potenziale per offrire notevoli vantaggi economici, sociali e ambientali e, se promossa in maniera inclusiva, può contribuire agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, ha detto oggi José Graziano da Silva, Direttore Generale della FAO.
“Le tecnologie dell’informazione e della comunicazione hanno il potenziale di trasformare non solo il modo in cui lavoriamo in agricoltura, ma anche i sistemi alimentari e il modo in cui ci nutriremo in futuro” ha affermato.
“L’innovazione digitale è inoltre collegata al raffinarsi delle competenze in agricoltura di precisione, che consente agli agricoltori di ridurre l’utilizzo di input, di macchinari e di acqua,” ha affermato, sottolineando che i cambiamenti climatici e il restringersi della disponibilità di risorse naturali richiedono nuovi approcci per garantire sicurezza alimentare e una nutrizione adeguata per tutti.
Il Direttore della FAO ha quindi richiesto un “abbandono graduale” delle tecniche della Rivoluzione Verde: “il futuro dell’agricoltura non è ad alto tasso di input, ma ad alto tasso tecnologico” ha affermato nel discorso inaugurale del Seminario internazionale della FAO La trasformazione digitale dell’agricoltura.
L’anno scorso la FAO è stata anche sede del primo simposio internazionale sull’innovazione per gli agricoltori familiari, che ha decretato che l’inclusione è un requisito fondamentale affinché la tecnologia sia utile per sconfiggere la fame. Sfruttare i nuovi strumenti, per lo più collegati a internet, “richiede di affrontare il divario digitale tra ricchi e poveri, tra città e campagne, tra grandi e piccoli contadini”, ha detto José Graziano da Silva, ricordando che preoccupazioni sul rischio che le nuove tecnologie emergenti possano escludere i piccoli agricoltori familiari sono stati espresse fin dagli anni ’80.
Evitare un maggiore “digital divide” e sfruttare un approccio multisettoriale e sistemico per potenziare un ecosistema digitale accessibile, adattivo e snello, aperto alla partecipazione di tutti, è anche il principale consiglio dello studio del gruppo di alto livello sulla cooperazione digitale del Segretario Generale dell’ONU “L’era dell’interdipendenza digitale”, al quale ha partecipato la FAO.
Il seminario
Al seminario internazionale di due giorni è atteso un gran numero di partecipanti, tra cui ministri, rappresentanti della società civile e del settore privato, organizzazioni non governative e altri. Leader del settore delle tecnologie digitali, dello sviluppo sostenibile e dell’innovazione agricola si sono riuniti per scambiare esperienze e aprire la strada alla trasformazione digitale e responsabile dell’agricoltura. Chang-Gyu Hwang, CEO di Korea Telecom, terrà il discorso di apertura, sottolineando le opportunità fornite dalla tecnologia mobile 5G.
Il tema prioritario è il dialogo ad alto livello su come garantire la resilienza e rafforzare i piccoli agricoltori, colmando il triplo divario (digitale, rurale e di genere), in particolare nei Paesi in via di sviluppo a basso reddito. In un’altra sessione sono state affrontate le sfide della protezione dei dati, della proprietà e dell’uso etico nell’adozione e nell’applicazione delle tecnologie digitali nello sviluppo rurale in un mondo sempre più connesso.
I relatori del settore pubblico e privato si sono riuniti per discutere i limiti e le opportunità degli operatori privati nell’agricoltura digitale, le politiche pubbliche necessarie per garantire il rispetto dei requisiti ambientali e di equità, e che queste soluzioni vengano rese accessibili ai piccoli agricoltori a condizioni adeguate.
Nel corso delle tavole rotonde sono state condivise diversi esempi di successo di applicazioni digitali che migliorano la capacità di adeguarsi e mitigare il cambiamento climatico. Altri esempi includono gli investimenti in meccanismi per aumentare la capacità di innovare a livello nazionale e regionale attraverso strutture mirate alla promozione dell’imprenditorialità agricola e alla maggiore inclusione dei giovani in agricoltura.