Allattamento al seno: l’effetto protettivo contro il tumore mammario

L’allattamento gioca un ruolo importante nella prevenzione del tumore al seno
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In Italia a più di cinquantamila donne ogni anno viene diagnosticato un tumore al seno, che è una delle neoplasie che maggiormente colpiscono la popolazione femminile.1 Nonostante l’alto tasso di incidenza, il carcinoma mammario ha anche altissimi tassi di sopravvivenza grazie alla diffusione di piani di screening e prevenzione. La diagnosi precoce aumenta le probabilità di remissione della malattia.1

L’esposizione protratta agli stimoli degli estrogeni ovarici, l’alimentazione squilibrata (ricca in grassi ma con poche fibre), gli stili di vita sregolati e non aver avuto figli sono noti fattori predisponenti per il tumore al seno. Un altro fattore predisponente è la presenza di mutazioni geniche ereditarie; infatti il 5-7% dei tumori al seno diagnosticati e? legato a fattori ereditari. È ormai noto che le mutazioni dei geni BRCA1 e BRCA2 favoriscono la comparsa del tumore al seno ed è stato stimato che il rischio di ammalarsi aumenta del 65% per le donne portatrici di una mutazione BRCA1 e del 40% per le portatrici di una mutazione BRCA2.2

L’allattamento gioca un ruolo importante nella prevenzione del tumore al seno. Allattare al seno riduce infatti il rischio di sviluppo di questo tipo di tumore, soprattutto se avviene per lunghi periodi di tempo: il rischio si riduce del 4% per ogni anno di allattamento.1

Ci sono diverse teorie sul perché questo avvenga. Sicuramente le donne conducono una vita più sana, senza alcolici né fumo e seguono una corretta alimentazione. Inoltre, nelle donne che allattano il ciclo mestruale non è regolare e, di conseguenza, si ha una minore esposizione a fluttuazioni ormonali. L’allattamento infatti blocca o riduce la produzione degli ormoni ovarici e i livelli di estrogeni si abbassano. Infine, durante l’allattamento le cellule del seno sono impegnate nella produzione del latte e questo limita le possibilità di disregolazioni.1,3

L’effetto protettivo dell’allattamento al seno si osserva soprattutto nelle donne con predisposizione genetica alla malattia. Un‘importante funzione protettiva contro il tumore al seno si riscontra soprattutto per quanto riguarda le donne portatrici di una mutazione del gene BRCA1.4 Il rischio di sviluppare un tumore al seno è ridotto del 45% nelle donne con BRCA1 mutato e del 59% nelle donne che hanno familiarità per questa malattia.3 Sembrerebbe invece che non ci sia un’associazione benefica significativa tra l’allattamento al seno per un anno e il rischio di sviluppo di un tumore mammario tra le portatrici di mutazione del gene BRCA2.4

Percorsi di screening e controlli periodici da specialisti permettono di effettuare una diagnosi precoce in caso di insorgenza di un tumore. Per individuare la presenza di mutazioni a carico dei geni BRCA, è consigliabile sottoporsi a test genetici specifici come il test BRCA. Per svolgere tale test è sufficiente un semplice campione di sangue da cui viene analizzato il DNA per la rilevazione di mutazioni. È consigliabile consultare uno specialista per la valutazione dei sintomi e per definire un piano di screening mirato.

Per maggiori informazioni visita: www.brcasorgente.it

Fonti:

  1. Fondazione Veronesi – www.fondazioneveronesi.it
  2. Aiom – https://www.aiom.it/wp-content/uploads/2018/11/2018_LG_AIOM_Mammella.pdf
  3. Airc – https://www.airc.it/news/uno-scudo-fatto-di-latte
  4. J Kotsopoulos et al, “Breastfeeding and the risk of breast cancer in BRCA1 and BRCA2 mutation carriers”, Breast Cancer Research 2012, https://doi.org/10.1186/bcr3138
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