Dall’Asia all’Italia, passando per gli USA: “Vietato mangiare cani e gatti”

"Contro le stragi di cani e di gatti sono essenziali la mobilitazione dei volontari e le pressioni sui governi dei Paesi interessati"
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Contro le stragi di cani e di gatti, che a milioni in Asia orientale finiscono sul piatto, sono essenziali la mobilitazione dei volontari e le pressioni sui governi dei Paesi interessati, ma anche segnali dai Parlamenti dell’Occidente”: ne è convinta l’on. Michela Vittoria Brambilla, presidente della Lega italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente, che oggi – insieme con Jason Pang, direttore della World Dog Alliance, arrivato direttamente da Hong Kong – ha presentato la sua proposta di legge che vieta la macellazione, il commercio e il consumo della carne di cane e di gatto. Un divieto già vigente in Austria e Germania e introdotto il 18 dicembre scorso negli Stati Uniti, con la firma del presidente Trump sul Farm Bill.

L’on. Michela Vittoria Brambilla, presidente della Lega italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente, con Jason Pang, direttore della World Dog Alliance

Nel mondo, si spiega in una nota, “sono circa 30 milioni all’anno i cani uccisi per l’alimentazione umana, di cui oltre 10 milioni solo in Cina. Nella Repubblica di Corea, la carne di cane è la quarta per quantità di consumo, dopo quelle di maiale, di manzo e di pollo. Mangiare carne di cane ha un significato culturale in diversi Paesi dell’Asia orientale, dove molti consumatori credono che abbia un effetto medicinale e porti fortuna, ma nessuno dei presunti benefìci per la salute ha basi scientifiche. Invece, mangiare carne di cane alimenta un traffico indicibilmente crudele che comporta terribili sofferenze per gli animali, anche perché si ritiene che la sofferenza inflitta aumenti i livelli di adrenalina dell’animale, rendendo più tenera la sua carne e accrescendo le sue presunte proprietà benefiche. Accade spesso che gli animali, in molti casi sottratti alle loro famiglie umane, siano uccisi con scosse elettriche o a randellate e scuoiati mentre sono ancora vivi”. Sono tristemente noti in tutto il mondo il “festival della carne di cane” di Yulin (Repubblica popolare cinese) che quest’anno si terrà dal 21 al 30 giugno e i “bok nal”, i tre “giorni del cane” coreani, nel pieno dell’estate, quando è d’uso consumare zuppe “rinfrescanti” che hanno Fido come ingrediente principale, ma in Vietnam questa pietanza è ancora più diffusa.”

Benché non vi siano sostanzialmente prove del consumo di carne canina o felina in Italia, se non alcuni casi sospetti e comunque sporadici o riconducibili al comportamento di squilibrati – afferma l’on. Brambilla, che in quanto presidente di LEIDAA rappresenta in Italia la WDA – appare necessario introdurre il divieto esplicito di consumarle, assistito da opportune sanzioni penali, per riconoscere compiutamente il ruolo che questi animali d’affezione hanno assunto nella nostra società e per contribuire ad affermare tale principio a livello internazionale. E’ precisamente la strada intrapresa da altri paesi europei o di cultura occidentale, dalla Germania agli Stati Uniti”.

E’ la strada giusta”, ha confermato in un intervento videoregistrato il fondatore e presidente della WDA, Genlin. “La legislazione contro il consumo e il commercio della carne di cane in Occidente è un’arma forte per noi che operiamo nei paesi asiatici, perché rappresenta un esempio da seguire. Il supporto del Parlamento italiano è importante”. Perciò Genlin ha ringraziato l’on. Brambilla, firmataria della proposta di legge. “Speriamo – conclude Jason Pang – che l’Italia possa presto unirsi al gruppo dei Paesi che hanno già introdotto per legge il divieto: gli amici non si mangiano”.

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