Astrofisica: gli ammassi di galassie collegati da campi magnetici

Al centro della ricerca gli ammassi di galassie Abell 0399 e Abell 0401, distanti circa 1 miliardo di anni luce dalla Terra
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Uno studio condotto dall’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf) e coordinato da Federica Govoni ha rilevato che le galassie vicine sono collegate da campi magnetici: sono stati individuati per la prima volta tra due ammassi di galassie destinati a scontrarsi. I risultati, pubblicati su Science, potrebbero aiutare a comprendere la natura della materia oscura, che occupa gran parte dell’universo.
Al centro della ricerca gli ammassi di galassie Abell 0399 e Abell 0401, distanti circa 1 miliardo di anni luce dalla Terra e tra loro circa 10 milioni di anni luce.
Il collegamento è stato osservato grazie al radiotelescopio europeo Lofar (LOw-Frequency ARray), la più estesa rete per osservazioni radioastronomiche in bassa frequenza al mondo attualmente operativa.

Gli ammassi di galassie sono gli oggetti più grandi dell’Universo: si tratta di agglomerati di galassie tenute insieme dalla forza di gravità, che raggiungono masse pari a milioni di miliardi di masse solari. La loro forma è il frutto di un’evoluzione lunga miliardi di anni, fatta di fusioni catastrofiche tra ammassi più piccoli e del lento accrescimento per accumulo di materia limitrofa. A rendere il quadro più complicato, inoltre, gli ammassi sono composti per l’80% di materia oscura, la sostanza di cui non conosciamo con certezza le proprietà e che, con l’energia oscura che accelera l’espansione dell’Universo, regola la formazione delle strutture cosmiche.

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