Si trova a circa 26mila anni luce dalla Terra, ha una massa pari a 4 milioni di volte quella del Sole e torna agli onori della cronaca per la scoperta di un disco di gas interstellare freddo che lo avvolge: il protagonista di un nuovo studio di Nature è Sagittarius A*, il buco nero super-massiccio che risiede nel ‘cuore’ della Via Lattea. La scoperta – riporta Global Science – è stata effettuata da un team di astronomi statunitensi, coordinato dal’Institute for Advanced Study di Princeton, che ha utilizzato il telescopio Alma; i risultati sono stati illustrati nell’articolo “A cool accretion disk around the Galactic Centre black hole”.
La regione intorno a Sagittarius A* è affollata di stelle vagabonde, nubi di polvere interstellare e di vaste riserve di gas caldi e freddi; questi ultimi dovrebbero orbitare intorno al buco nero in un ampio disco di accrescimento che si estende per pochi decimi di un anno luce dal suo orizzonte degli eventi. Fino ad ora, gli astronomi avevano potuto osservare solo la tenue porzione calda di questa corrente di gas, che forma un flusso pressoché sferico e non mostra una rotazione evidente. La temperatura di questa porzione calda si aggira sui 10 milioni di gradi Celsius e fa risplendere intensamente il gas nei raggi X, rendendolo osservabile dai telescopi spaziali predisposti per studiare questa lunghezza d’onda. Indagini pregresse condotte con telescopi millimetrici hanno individuato un deposito di idrogeno relativamente freddo (10mila gradi Celsius) entro pochi anni luce di distanza dal buco nero.
La radiazione intorno a Sagittarius A* è molto intensa e induce continuamente gli atomi di idrogeno a perdere e a ricombinare i loro elettroni; questo fenomeno dà luogo ad un particolare segnale nella lunghezza d’onda del millimetro, in grado di raggiungere la Terra con poche perdite lungo il suo percorso. Questo debole segnale è stato colto dall’elevata sensibilità degli strumenti di Alma, che hanno consentito agli astronomi di ottenere la prima immagine del disco di gas freddo ad un centesimo di un anno luce dal buco nero e di tracciare il suo movimento. Gli autori dell’articolo, mappando gli spostamenti nelle lunghezze d’onda connessi all’effetto Doppler, hanno potuto appurare con chiarezza che il gas sta ruotando intorno a Sagittarius A*. Lo studio di Nature è il primo a dare evidenza di questo disco e della sua rotazione e gli autori ritengono che possa schiudere nuove prospettive di ricerca nell’ambito dei processi di accrescimento dei buchi neri e delle loro complesse interazioni con il ‘vicinato’ galattico.