E’ più piccolo di quanto si pensasse il buco nero della galassia NGC 4395, vicina alla Via Lattea. A prendere le misure dell’inquilino della galassia nana è stato un team di astronomi i cui risultati sono stati pubblicati su Nature Astronomy. Per gli studiosi saper misurare la massa del mini buco nero al centro di NGC 4395 serve a mettere a punto le tecniche per determinare la massa di buchi neri supermassicci.
“Capire se le galassie piccole o nane hanno buchi neri e se questi si comportano in scala come i buchi neri supermassicci ci aiuterà a sapere di più sulla formazione di questi oggetti sin dalla prima infanzia dell’Universo,” spiega Elena Gallo dell’Università del Michigan, tra gli autori della ricerca. Il team – riporta Global Science – ha monitorato la radiazione emessa dal disco di accrescimento del buco nero con la tecnica della mappatura del riverbero. Misurare quanto impiega la radiazione per raggiungere la Broad line region, all’esterno del disco di accrescimento, ha permesso agli studiosi di valutare la distanza della Blr dal buco nero e a calcolare la sua massa.
Le misurazioni fatte dall’Osservatorio Mdm e dal telescopio Gemini North hanno stimato una massa pari a 10.000 volte la massa del nostro sole, 40 volte inferiore a quanto preventivato. “Non sappiamo se ogni galassia ha un buco nero. Sicuramente possiamo aggiungere l’abitante della galassia NGC 4395 alla famiglia di quelli conosciuti,” afferma Elena Gallo. “In qualche modo i buchi neri informano la galassia in cui abitano. Con questi studi possiamo avere più informazioni sul come ciò avvenga.”