Il caldo africano che sta attanagliando l’Italia in questi giorni può essere dannoso per la nostra salute per diversi motivi, ma fra questi una in particolare riguarda i farmaci: può influire sulla conservazione e l’efficacia di diversi medicinali. “Alcuni farmaci vanno conservati in frigo, ma anche altri prodotti rischiano di risentirne se si superano i 38-40 gradi, come può accadere in questi giorni negli appartamenti esposti al sole e senza aria condizionata. Il suggerimento allora è quello di fare attenzione a che i medicinali siano conservati in luoghi freschi e asciutti, in caso riponendoli in frigo“. A consigliarlo è Silvio Garattini, presidente dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri Irccs di Milano, che con l’AdnKronos Salute fa il punto su caldo e farmaci.
“In generale, ci sono tre tipologie di pazienti in terapia che possono risentire del caldo intenso di questi giorni – precisa il farmacologo – Al primo posto chi sta prendendo anti-ipertensivi: le alte temperature aumentano la vasodilatazione, e anche chi aveva raggiunto un buon controllo con il caldo improvviso rischia svenimenti o collassi, se non regola la dose dietro indicazioni del medico. Il consiglio, in questo caso, è di controllare la pressione e consultare lo specialista prima di ‘aggiustare’ la terapia“.
“Chi assume diuretici, invece, è a rischio disidratazione: all’effetto dei farmaci si abbina infatti l’intensa sudorazione. Dunque è bene fare attenzione a idratarsi, anche con l’aiuto di cibi ricchi di acqua. Attenzione, poi, se si prendono sedativi: le alte temperature – ricorda Garattini – già inducono un po’ di sonnolenza. Se questa si somma all’effetto dei farmaci, si rischiano problemi: dagli incidenti stradali alle cadute”. In generale, il consiglio del farmacologo nei giorni di caldo africano è quello di “rimpiazzare non solo i liquidi, ma anche i sali persi con le abbondanti sudate: l’ideale sono le spremute di frutta“. Per quanto riguarda i tanto discussi integratori, invece, Garattini afferma che “non ci sono prove scientifiche che siano utili”.