“Dal punto di vista igienico la situazione è catastrofica, mentre dal punto di vista sanitario il rischio è reso probabile dalla proliferazione microbica, favorita anche dal caldo. I cumuli di rifiuti attirano da giorni topi, insetti e uccelli. E proprio ratti e insetti in passato hanno contribuito alla diffusione di epidemie“: lo ha dichiarato all’Adnkronos Walter Ricciardi, ordinario di Igiene e medicina preventiva all’Università Cattolica di Roma e presidente eletto della World Federation of Public Health Association, in riferimento all’emergenza rifiuti nella Capitale. “Se al momento l’allarme è igienico, il rischio sanitario esiste ed è collegato alla proliferazione microbica e all’ondata di calore. Non c’è stata prevenzione del fenomeno, e bene ha fatto a questo punto la Regione Lazio ad allertare le Asl. Gli accumuli di rifiuti in strada per giorni, con temperature anche molto elevate, sono caratterizzati dal proliferare di vermi, insetti e microrganismi. Attirano ratti e uccelli, che come ci insegna il passato sono elementi chiave per la diffusione di epidemie“. “Occorre intervenire subito, con la rimozione rapida dei rifiuti e la sanificazione delle aree, che ormai saranno contaminate da vermi, insetti e microrganismi. E’ importante anche – conclude l’esperto – avviare politiche di disinfestazione” a tutela della salute dei cittadini.

“Non serve essere un medico o un esperto: basta guardarsi intorno per vedere che la situazione rifiuti nella Capitale è al limite. E con le ondate di calore il quadro peggiorerà. Bene ha fatto la Regione Lazio ad allertare le Asl e i Dipartimenti prevenzione: il pericolo per la salute dei romani è legato infatti alle infezioni, anche respiratorie, e i ratti attirati dai rifiuti organici sono vettori di queste patologie“, spiega all’Adnkronos Salute Mauro Mocci dell’Isde (Associazione medici per l’ambiente) Roma, che avverte: “E’ proprio la presenza dell’organico nelle montagne di spazzatura che circondano i cassonetti a creare problemi: la putrefazione libera microrganismi e attira insetti, topi e gabbiani. E con le ondate di calore il quadro peggiorerà“.
“Occorre liberare le strade e intervenire al più presto. Se fosse stata fatta una selezione a monte – riflette l’esperto – con una raccolta mirata e separata dell’organico, la situazione sarebbe molto diversa. Cumuli di carta, plastica e vetro sono brutti da vedere, ma inodori“.
“Le esalazioni, complice il caldo, peggioreranno. E la presenza di insetti e ratti è preoccupante. Vanno prese delle precauzioni a tutela della salute delle persone“, dichiara Mocci.
“Già sono stati segnalati casi in cui i cittadini, esasperati, bruciano i cumuli. Ma si tratta di azioni molto pericolose, perché così si liberano sostanze tossiche“: “L’unico approccio corretto è quello di attuare una differenziata seria e porta a porta, per educare e informare i cittadini. Ormai ci sono app che dicono cosa buttare e dove, ma bisogna iniziare. E’ vero – ammette Mocci – che quello dei rifiuti a Roma è un problema antico, che nasce da Malagrotta, e che il sindaco Virginia Raggi l’aveva posto tra gli 11 punti chiave per cambiare Roma. Ma a distanza di tre anni ben poco di tutto ciò è stato fatto. E se la soluzione è una nuova discarica, possiamo dire che questa non è la strada giusta“.
Per il futuro il medico Isde pensa a “impianti per la raccolta e il compostaggio dell’organico, e per il riciclo mirato di carta e plastica. Rimarrebbe fuori una quota davvero piccola di rifiuti. Speriamo che dall’emergenza di questi giorni arrivi una scossa per ripartire“.