Danilo Coppe, l’esplosivista titolare della Siag di Parma, ha dichiarato oggi di aver avuto incarico da Aspi nel 2003 di demolire il Ponte Morandi. Coppe lo ha detto durante la conferenza stampa, spiegando che poi il progetto non era stato eseguito perché l’operazione si era rivelata troppo costosa e complessa.
Coppe, che ha coordinato le operazioni con l’esplosivo per l’abbattimento controllato del Morandi ha spiegato poi che “L’operazione non poteva andare meglio di così. Mi premeva che funzionasse il discorso dei ‘giochi d’acqua’. Abbiamo creato un contenimento per le polveri come non si era mai visto, è stata una cosa senza precedenti e penso che questo sistema farà scuola. Sono stati usati circa 250 chili di dinamite per ogni campata, la campata 11 ne ha richiesto 30 chili di più, oltre ad altri 15 e 15 sui fasci di stralli“.
“Non c’erano cariche inesplose – ha aggiunto facendo il punto dalla sede del comune al Matitone – abbiamo usato 400 detonatori, 3 chilometri di cablaggi che erano la principale incognita, 2 chilometri di miccia detonante usata anche nelle trincee per il sollevamento dei muri d’acqua. Quindi in tutto 500 chili di esplosivo, più 30 degli stralli, più i 150 chili circa per i ‘giochi d’acqua’“.Proprio per il taglio degli stralli è stato usato un plastico tipicamente militare, oggi usato anche in lavorazioni civili.