La Russia ha l’arsenale nucleare più ricco del pianeta con 6.500 testate. Gli Stati Uniti ne hanno 6185. Insieme, i due paesi accumulano il 90% del totale mondiale. Sono i dati, aggiornati a gennaio, raccolti dall’International Peace Research Institute (Sipri) di Stoccolma. L’analisi evidenzia un calo delle testate a livello planetario: in totale sarebbero 13.685, con un calo di 600 unità rispetto all’inizio del 2018. I numeri comprendono anche testate pronte per essere smantellate. Le armi, però, sono sempre più moderne e lo sviluppo non si arresta. In particolare, sarebbero circa 2.000 le testate che potrebbero essere utilizzate in tempi relativamente brevi. “Il numero complessivo diminuisce, ma gli stati dotati di armi nucleare stanno modernizzando gli arsenali o hanno annunciato piani per farlo“, dice Shannon Kile, ricercatore dell’Sipri, alla Dpa. Nove stati possiedono armi nucleari: Usa, Russia, Gran Bretagna, Francia, Cina, India, Pakistan, Israele e Corea del Nord.
Stati Uniti e Russia hanno ridotto i rispettivi arsenali sulla base dell’accordo New Start siglato nel 2010. Il ridimensionamento, che ha coinvolto anche armi obsolete prodotte durante la Guerra Fredda, secondo il Sipri ha subìto un rallentamento rispetto a 10 anni fa. Inoltre, non sono nemmeno iniziati i colloqui per ipotizzare una semplice proroga dell’accordo, destinato a scadere nel 2021. L’analisi dell’istituto accende i riflettori anche sugli altri paesi, a comincia dall’India (130-140 testate) e dal Pakistan (150-160). Alla Gran Bretagna ne vengono attribuite 200, alla Francia 300 e alla Cina 290. L’arsenale israeliano dovrebbe comprendere 80-90 testate, mentre in base alle poche informazioni disponibili si ritiene che la Corea del Nord ne abbia 20-30.