Il momento tanto temuto dagli studenti italiani – che nei prossimi giorni dovranno affrontare gli esami di Stato – è arrivato. Mercoledì 19 giugno è infatti in programma la prima prova scritta con cui dovranno confrontarsi tutti i ragazzi del quinto anno, indipendentemente dal corso di studi seguito. “Il terrore corre sul web” si potrebbe dire leggendo i contenuti più o meno ironici condivisi in questi giorni sui social e accomunati dall’hashtag #maturità2019.
Secondo i dati forniti dal Ministero dell’Istruzione quest’anno hanno iniziato l’ultimo anno delle scuole superiori quasi 470.000 alunni: in queste ore, quindi, un vero e proprio esercito di ragazzi sta affrontando uno dei momenti più emozionanti e indimenticabili della propria vita.
Un importante traguardo che è spesso accompagnato da elevati ritmi di studio e picchi di stress ed ansia che influenzano in maniera negativa lo stile di vita. Riposo, sana alimentazione e corretta idratazione dovrebbero invece rimanere alla base della routine giornaliera.
Sicuramente è sbagliato lasciarsi andare al digiuno da “stomaco chiuso” ma anche mangiare velocemente per tornare più in fretta possibile sui libri. No alle nottate di studio e a non concedersi qualche pausa per riposare anche durante la giornata. “Proprio nei momenti di maggior tensione emotiva – spiega il Dottor Alessandro Zanasi, esperto dell’Osservatorio Sanpellegrino e membro della International Stockholm Water Foundation – è fondamentale non rinunciare alle giuste ore di riposo e seguire una sana alimentazione privilegiando cibi sani e leggeri. In termini di performance cognitive, questo aiuterà i ragazzi a mantenere una buona concentrazione e a ritrovare le giuste energie”.
Un aiuto prezioso, ma troppo spesso sottovalutato, arriva anche da una corretta idratazione: bere la giusta quantità di acqua – circa 8 bicchieri durante tutto l’arco della giornata – contribuisce infatti a mantenere elevato il benessere psico-fisico del corpo e della mente. “Non tutti sanno che il nostro cervello per poter funzionare al meglio ha bisogno di essere nutrito, o meglio idratato – prosegue il Dottor Zanasi – se lo studio e la lettura rendono la mente più elastica, una adeguata idratazione la mantiene attiva e consente di svolgere in piena efficienza tutte le sue funzioni cognitive”.
Bere è un gesto naturale che però gli studenti, immersi nello studio, rischiano di trascurare. Ecco perché è fondamentale avere l’acqua sempre a disposizione sulla scrivania oppure “istituire” delle vere e proprie “pause-acqua” per staccare la spina e ritornare sui libri con più concentrazione. In generale, è necessario bere frequentemente durante tutto l’arco della giornata, senza arrivare ad avere sete, che è in realtà il primo sintomo di stress idrico. Bere troppo poco può quindi interferire non solo sulle prestazioni fisiche, come è noto, ma anche su quelle celebrali.
Basta una condizione di moderata disidratazione, con una perdita di circa il 2% del peso corporeo, per andare incontro a segnali come mal di testa e stanchezza, cui si possono associare riduzione della concentrazione, dell’attenzione e di esecuzione anche di compiti semplici. “Per ritornare al massimo delle proprie prestazioni intellettive – conclude l’esperto – può essere utile bere uno o due bicchieri d’acqua. Ricordiamoci anche che l’acqua è un vero e proprio alimento perché contiene une serie di elementi che sono utilizzati dal nostro organismo per svolgere funzioni specifiche. Quando si beve non solo ci si disseta, ma si assumono elementi importanti come calcio, magnesio, ferro, zolfo, essenziali per il benessere psico-fisico”.