Domani i maturandi di tutti gli istituti superiori italiani si troveranno di fronte alla prima prova dell’esame di maturità: il tema. La maturità 2019 è stata presa in esame da SKUOLA.net che ha cercato di capire il livello di conoscenza che hanno i maturandi, in base alla grammatica e alla cultura generale. Gli strafalcioni, soprattutto grammaticali, sono sempre dietro l’angolo, ma controproducenti in sede d’esame. Per capire il livello di preparazione dei maturandi sulle ‘basi del mestiere’ – sia della grammatica italiana, sia di cultura generale – SKUOLA.net ha condotto un sondaggio che ha coinvolto un campione di 4000 maturandi. Ecco una serie di frequentissimi errori.
Il 24% dei ragazzi è convinto che la grafia corretta di ”qual è’‘ preveda l’apostrofo (”qual’è”), forma assolutamente errata. Ma non finisce qui. Due maturandi su cinque sono convinti che anche ”qualcun altro” si scriva con l’apostrofo. ”Ce ne sono” o ”c’è ne sono”? La maggioranza ha optato per la forma giusta, con l’88% dei voti. Ma c’è un buon 12% che invece ha scelto quella sbagliata. E ancora, si scrive ”sufficiente” o ”sufficente”? È circa il 22% ad optare per la forma senza ‘i’, quindi per quella sbagliata. La stessa identica percentuale di maturandi scriverebbe ”un po”’ con l’accento, anziché con l’apostrofo. ”Pultroppo” o ”Purtroppo”? In questo caso, gli studenti hanno trovato facile la soluzione del quesito: il 94% ha risposto correttamente, ovvero con la ‘r’, mentre il 6% ha sbagliato indicando la forma con la ‘l’.
E in materia di letteratura italiana e grandi autori le cose non vanno molto meglio. Alla domanda ‘chi è l’autore della celebre opera ”Così è, (se vi pare)”?‘ le percentuali di errore aumentano: poco più della metà del campione (57%) ha risposto correttamente identificando l’autore con Luigi Pirandello, mentre i restanti 25% e 18% hanno confuso gli autori rispondendo, rispettivamente, Italo Calvino e Guido Gozzano.
Tra Dario Fo, Primo Levi e Umberto Saba, quali tra questi autori ha vinto il Nobel per la Letteratura? La maggioranza, rappresentata dal 48%, sbaglia rispondendo Primo Levi. La risposta giusta è sicuramente Dario Fo – scelto dal 30% degli studenti – dato leggermente superiore al 22% che ha indicato, sbagliando, Umberto Saba.
Quanto ne sanno, poi, i maturandi 2019 sulle correnti letterarie? Ad esempio, come collocare il grande poeta Eugenio Montale? L’ermetismo, risposta corretta, riceve il 70% delle preferenze, ma c’è chi – il 17% – è convinto che si tratti di un autore decadente o, addirittura (13%) futurista. L’ultima domanda di letteratura somministrata agli studenti apre una finestra importante sulla storia del ‘900: ”Quale di questi importanti personaggi della letteratura è stato brutalmente assassinato?”. La risposta corretta, ovvero Pier Paolo Pasolini, ha ricevuto il 61% dei voti. Il 21% ha risposto Cesare Pavese, il 18% Leonardo Sciascia.
E la storia? Alla domanda ”Cosa è successo l’11 settembre 2001?”, forse per la vicinanza storica dell’accaduto, la maggioranza del campione, ben il 96%, ha risposto correttamente indicando ”L’attacco terroristico alle Torri Gemelle di New York”. Un’altra data saliente nel panorama storico europeo è quella del 9 novembre 1989. Cosa accadde quel giorno? Il 91% degli studenti ha indicato la risposta giusta, ovvero la caduta del Muro di Berlino. Maggiori incertezze se si va più indietro nel tempo: in che anno è stata proclamata l’Unità d’Italia? Il 5% ha indicato il 1781, l’11% il 1891, e infine l’84% la data corretta: 1861. Chi erano Giovanni Falcone e Paolo Borsellino? Qui qualche ”scivolone” c’è stato. Secondo il 7%, si tratta di due politici collusi con la mafia, mentre per il 5% sono stati due pentiti di mafia che hanno collaborato con la giustizia. La risposta esatta? La indica ‘solo’ l’88%, che sa che i due erano invece eroici magistrati anti-mafia.
Secondo alcuni, poi, è possibile sapere le tracce in anticipo attraverso internet; altri sono convinti di essere controllati dalle Autorità durante lo svolgimento. Se quest’ultima informazione, falsa, funge da deterrente contro l’utilizzo di strumenti tecnologici per alterare il risultato dell’esame, la ricerca di fantomatiche anticipazioni sui testi d’esame fa perdere tempo e denaro. Dall’annuale monitoraggio realizzato da Skuola.net, per la Polizia di Stato, su un campione di circa 3.000 studenti del quinto anno, risulta che 1 su 6 crede di poter trovare su internet le tracce delle prove d’esame, mentre 1 su 5 e’ convinto che la Polizia controlli i telefonini degli studenti per scoprire chi sta copiando. Per l’undicesimo anno consecutivo la Polizia Postale e delle Comunicazioni, in collaborazione con il portale degli studenti Skuola.net, si appresta a lanciare la campagna di sensibilizzazione “Maturità al sicuro“, con l’obiettivo di debellare il fenomeno delle fake news, bufale e leggende metropolitane ed evitare che gli studenti, oltre a perdere tempo prezioso, possano anche rimetterci del denaro alla ricerca della “soffiata giusta”. Dal 2014 ad oggi c’è stata una riduzione del fenomeno: prima, infatti, 1 su 3 era convinto di poter conoscere le tracce d’esame in anticipo su internet.
Il 42% dei maturandi, inoltre, teme di poter essere “perquisito” dai professori di commissione e circa il 19% crede che la scuola sarà “schermata” per impedire ai cellulari di connettersi ad internet. Non meno rilevante il dato di quell’8% dei maturandi che, invece, si aspetta di trovare commissari d’esame dotati di strani dispositivi di rilevamento magnetico per i cellulari. Gran parte dei ragazzi è cosciente che utilizzare il telefonino equivale all’espulsione dalle prove d’esame (92%)
“L’esame di maturità rappresenta per i ragazzi una delle prime difficoltà da affrontare nella vita, soprattutto per quei ragazzi che vivono questo momento con maggiore preoccupazione – afferma Nicola Zupo, Dirigente del Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni per il Lazio – ed è per questo motivo che bisogna aiutarli ad affrontare questa prova nella maniera più tranquilla possibile, puntando tutto sulle loro capacita’ e sulle proprie conoscenze, acquisite durante il ciclo di studi, piuttosto che sulle false notizie che possono circolare in rete. Le false notizie relative alla diffusione anticipata delle tracce d’esame in rete – conclude Zupo – possono portare invece sterili distrazioni e in un momento come questo, si corre il rischio di perdere la concentrazione necessaria e tempo prezioso“.