Con l’arrivo della bella stagione è subito boom di diete e visite dai nutrizionisti (difficile trovarne uno libero in questo periodo dell’anno), in vista della temuta prova costume. Ma “sgarri” o piccole deviazioni sono dietro l’angolo, innescando demoralizzazione e autosvalutazione, che a loro volta possono scatenare comportamenti alimentari scorretti, generando un circolo vizioso che porta al recupero del peso. Il prossimo appuntamento della rassegna “I Mercoledì della Salute” dell’Ospedale San Giuseppe di Milano, il 12 giugno alle ore 18.00, farà luce proprio sui meccanismi emotivi, spesso inconsapevoli, alla base delle difficoltà che si incontrano nel rispettare un’alimentazione “controllata”.
“La più frequente causa di insuccesso della dieta non è tanto, come spesso si crede, la cosiddetta ‘mancanza di volontà’ o la scarsa motivazione o determinazione, ma la difficoltà di sostenere una restrizione alimentare”, spiega Maura Levi, Medico Specialista in Psicologia Clinica del Gruppo MultiMedica e relatrice dell’evento. “Gli schemi rigidi di una dieta sono vissuti come una negazione del senso di piacere e, se questa mancanza viene percepita anche in altri ambiti della vita, è facile scegliere inconsapevolmente la scorciatoia del cibo per riempire dei vuoti. Vuoti che non sono nello stomaco ma appartengono alla sfera dell’emotività”.
“La strategia fondamentale da seguire – prosegue l’esperta – consiste nel non focalizzarsi esclusivamente sul numero che segna la bilancia, lavorando piuttosto sullo stile di vita nel suo complesso, all’interno del quale bisogna potersi concedere delle deviazioni, senza viverle come fallimenti che poi portano a ‘gettare la spugna’. Deviazioni che devono avvenire sporadicamente, in occasioni speciali, privilegiando la qualità a scapito della quantità: meglio un croissant di pasticceria ogni tanto e non quelli confezionati tutti i giorni. Vale, poi, tutta una serie di stratagemmi pratici: fare la spesa attenendosi a una lista ben precisa e mai a stomaco vuoto, consumare spuntini per non arrivare all’ora di pranzo o cena troppo affamati, se ci si concede un dolce farlo solo a fine pasto”.
In alcuni casi lo scoraggiamento e la sperimentazione di molteplici fallimenti possono sfociare in veri e propri disturbi psichici, come depressione o ansia. Queste manifestazioni a loro volta tendono ad aggravare i comportamenti alimentari, per cui il cibo si trasforma in un antidepressivo, peggiorando ancor di più il peso corporeo. Circa il 20% delle persone in sovrappeso o obese presenta un disturbo del comportamento alimentare (DCA), come anoressia, bulimia e il cosiddetto Disturbo dell’Alimentazione Incontrollata (Binge Eating Disorder).
“Il modo migliore per affrontare il problema del peso, soprattutto se recidivante e in presenza di un Disturbo dell’Alimentazione Incontrollata, è avvalersi di un’équipe multi-specialistica. Quando si è instaurato il circolo vizioso ‘fallimento della dieta/incremento ponderale/autosvalutazione/fallimento della dieta’, riuscire a dimagrire con il solo aiuto del nutrizionista diventa difficile. Per approccio multidisciplinare si intende la collaborazione tra professionisti in campo medico/nutrizionale e psicologico, al fine di creare un percorso di cura personalizzato. Per ottenere un adeguato dimagrimento e il mantenimento dello stesso nel tempo, è fondamentale aiutare il paziente ad acquisire consapevolezza dei fenomeni psichici che influiscono sull’alimentazione. Non si tratta solo di ‘sapere che quando si è tristi si mangia di più’, ma di individuare i meccanismi emotivi che inconsapevolmente provocano dei comportamenti erronei. Spesso infatti non ci si rende conto dei piccoli errori quotidiani che, presi singolarmente, non avrebbero effetto sul peso, ma se ripetuti portano inevitabilmente a ingrassare”, conclude la dottoressa Levi.
L’evento del 12 giugno si inserisce nell’edizione 2019 dei “Mercoledì della Salute” dell’Ospedale San Giuseppe di Milano, nati per permettere ai cittadini di avere un dialogo diretto con esperti che, grazie a un linguaggio semplice e divulgativo, parlano di importanti patologie di interesse generale. Complici web, social media e blog, sempre più spesso, infatti, ci si affida alle fonti più disparate per cercare informazioni su argomenti relativi alla salute, perdendo di vista gli unici interlocutori con cui varrebbe davvero la pena avere un confronto: i medici.
A ingresso libero e gratuito fino ad esaurimento posti, l’incontro si svolgerà alle ore 18:00 presso l’Aula CAN dell’Ospedale San Giuseppe, in Via San Vittore 12. Per comunicare la propria partecipazione rivolgersi a: Farmacia dei Padri Fatebenefratelli, via San Vittore 12, Milano, dal lunedì al venerdì, dalle ore 8.15 alle ore 19.15 – Tel. 02 86454006.