Una simulazione condotta con l’aiuto di supercomputer risolve il mistero legato all’origine di metalli come oro e platino sulla Terra: l’Università di Guelph e la Columbia University ha condotto uno studio (i cui risultati sono stati pubblicati su Nature) servendosi dei supercomputer della divisione di Supercalcolo Avanzato (Nasa Advanced Supercomputing Division) del centro di ricerca Ames della NASA, scoprendo che circa l’80% degli elementi pesanti dell’universo (come oro, platino, elementi radioattivi come uranio e plutonio, insieme ad altri elementi come il neodimio che si usa nell’elettronica) si è formato probabilmente grazie all’esplosione di una stella dalla massa 30 volte maggiore di quella del Sole. Gli elementi sarebbero poi finiti nella nube di polveri e gas da cui ha avuto origine il Sistema Solare.
Gli esperti spiegano che il passo successivo sarà confermare il modello con osservazioni, ad esempio con quelle che consentirà il telescopio spaziale James Webb, il cui lancio è previsto tra 2 anni: gli strumenti a infrarossi dovrebbero riuscire a rilevare le radiazioni emesse dagli elementi pesanti provenienti dall’esplosione delle supernove.