Sea Watch forza il blocco e attracca a Lampedusa: “Voleva ammazzare tutti, è entrata in porto come un razzo”

"Quelli della Sea Watch sono complici di chi traffica carne umana. Se la capitana voleva salvarli doveva portarli in un altro porto. Voleva fare una forzatura"
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Angela Maraventano è intervenuta ai microfoni di Rai Radio2 nel corso del format “I Lunatici”, condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio, in diretta ogni notte dall’1.30 alle 6.00 del mattino.

L’ex vicesindaco di Lampedusa, che ha protestato contro la Sea Watch dopo l’attracco al porto di Lampedusa della nave, ha dichiarato: “Qui c’è una situazione particolare, all’aeroporto ci sono due elicotteri che fanno la spola tra Lampedusa e la Libia, vorrei capire dove sono stati trovati i naufraghi a bordo della Sea Watch, non credo a una parola di quello che dicono. Quelli della Sea Watch sono complici di chi traffica carne umana. Se la capitana voleva salvarli doveva portarli in un altro porto. Voleva fare una forzatura e portarli nel nostro Paese. E’ una criminale, io abito sul porto, ho visto tutto, questa nave è partita di corsa, come un razzo, voleva l’incidente, cercava di ammazzare qualcuno, va arrestata subito. Auspico che chi la sta interrogando la ammanetti e la porti in carcere. Voleva ammazzare tutti quelli che aveva davanti, è entrata in porto come un razzo. E’ entrata come una furia nella nostra terra, per violentare la nostra terra e ammazzare chi c’era davanti. Faremo presidio nella guardia di finanza e chiederemo il suo arresto immediato . Resteremo in presidio davanti alla guardia di finanza dove in questo momento è interrogata e voglio che il magistrato esca fuori dalla porta facendocela vedere ammanettata, altrimenti il nostro Paese non conta nulla“.

La Sea Watch, con un blitz in piena notte, dopo due settimane in mezzo al mare, è entrata nel porto di Lampedusa violando per l’ennesima volta l’alt intimatogli dalla Guardia di Finanza. “Non ce la faccio più, devo portarli in salvo“, ha detto la comandante Carola Rackete all’equipaggio comunicando la decisione. I finanzieri sono immediatamente saliti a bordo e l’hanno arrestata per violazione dell’articolo 1100 del codice della navigazione: resistenza o violenza contro nave da guerra.
Rackete rischia una condanna da 3 a dieci anni.
Poco dopo l’una di notte la comandante ha deciso di accendere i motori e di fare rotta verso l’isola: immediatamente la motovedetta della Guardia di Finanza che in questi ultimi due giorni è sempre rimasta accanto alla nave della ong le ha intimato l’alt (un ordine ripetuto tre volte e sempre rimasto inascoltato). Quando la Sea Watch è entrata in porto, la motovedetta ha tentato un’ultima mossa, ponendosi tra la banchina e la nave per impedire l’attracco. Ma la comandante non si è fermata: l’incidente è stato evitato per un soffio: la motovedetta e la nave si sono toccate per un’istante, l’imbarcazione della Gdf è finita contro la banchina ma è riuscita a sfilarsi senza conseguenze per l’equipaggio. L’ingresso della nave è stato accolto sul molo dagli applausi dei sostenitori della Ong e dalle grida di un gruppo di lampedusani, guidati dall’ex vicesindaco dell’isola Angela Maraventano, che urlavano “vergogna”.
Alle 02:50 i finanzieri sono saliti a bordo della nave e ne sono usciti, 3 minuti dopo, con la comandante, che è stata prelevata e fatta salire su un’auto tra gli applausi e qualche insulto. L’arresto è stato formalizzato poco dopo nella caserma della Guardia di Finanza: con la manovra compiuta, Carola ha fatto resistenza alle autorità e ha rischiato di provocare un incidente. Per questo è probabile che le venga contestato anche il tentato naufragio.
Subito dopo aver portato via Carola, i militari e gli uomini della Polizia sono saliti a bordo per notificare il provvedimento di sequestro della nave. A bordo sono saliti anche i medici e i volontari dell’Unhcr e dell’Oim, per un primo screening sanitario e per fornire ai migranti le prime informazioni. All’alba i migranti hanno messo piede a terra.

Dopo le operazioni di sbarco, i militari della Guardia di Finanza hanno preso il comando della nave. L’imbarcazione è stata portata fuori dal porto intorno alle 06:30 perché la sua presenza creava problemi in riferimento a decolli e atterraggi degli aerei, in quanto l’albero della Sea Watch è molto alto e interferisce all’interno del cuneo di sicurezza di decolli e atterraggi del vicino aeroporto, ed anche perché impediva l’attracco dei traghetti di linea che collegano Lampedusa con il resto della Sicilia.

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