Arpa e Regione Piemonte hanno presentato stamattina la Relazione sullo Stato dell’Ambiente: hanno aperto i lavori l’Assessore all’Ambiente della Regione Piemonte Matteo Marnati, il Direttore regionale della Direzione AmbienteRoberto Ronco, il Direttore generale di Arpa Piemonte Angelo Robotto e il Direttore di IRES Piemonte Marco Sisti. L’evento ha aperto la 24 ore della sostenibilità che si concluderà domani mattina con la Relazione del Piemonte Economico Sociale dell’IRES.
“Lo stato della qualità dell’aria in Piemonte è analogo a quello delle altre regioni del bacino padano. Negli ultimi anni dei dodici inquinanti per i quali la normativa stabilisce dei valori di riferimento sette rispettano ampiamente i limiti mentre cinque – pm10, pm2,5, biossido di azoto, ozono e benzo(a)pirene superano uno o più limiti in una o più aree del territorio regionale – sottolinea il direttore generale di Arpa Piemonte Angelo Robotto – E’ giusto specificare che per i pm10 e per i pm2,5 negli ultimi anni si è assistito ad una diminuzione complessiva sia della media annuale che del numero di giorni di superamento del limite giornaliero“.
I dati presentati, integrati con molti altri, costituiscono la base della conoscenza su cui si fonda il processo di costruzione della strategia regionale per lo sviluppo sostenibile che il Piemonte ha già avviato.
Scopriamo in breve, attraverso le quattro grandi tematiche – clima, aria, acqua e territorio – com’è lo stato di salute dell’ambiente in Piemonte.
CLIMA
Temperature | Il 2018 in Piemonte è stato il secondo anno più caldo degli ultimi 61 anni, con un’anomalia termica media di circa +1,6 °C rispetto alla climatologia del periodo 1971-2000. |
Precipitazioni | Nel 2018 è stato importante l’apporto delle precipitazioni che, con circa 1.400 mm medi sulla regione, posizionano il 2018 come il 5° anno più piovoso degli ultimi 61 anni, con un surplus pluviometrico del 32% rispetto alla norma 1971-2000. L’andamento delle precipitazioni nevose è stato generalmente superiore alla media soprattutto per quanto riguarda la prima parte dell’anno. |
ARIA
PM10 | Nel 2018, quasi il 32% delle stazioni ha superato il limite giornaliero di 50µg/m3; limite da non superarsi per più di 35 giorni all’anno. Nel periodo compreso tra gennaio e maggio 2019, il numero di stazioni che ha superato il limite giornaliero è poco più del 19%. Sempre per il PM10, il 2018 è stato il 1° anno in cui il valore limite della media annuale, pari a 40 µg/m3 è stato rispettato in tutto il Piemonte. |
PM 2,5 | Nel 2018 il valore limite (25 ?g/m3 come media annuale) non è stato superato in nessun punto di misura. |
NO2 biossido di azoto | Nel 2018 la percentuale di stazioni della rete regionale che hanno superato il valore limite annuo per la protezione della salute umana (40 ?g/m3) è pari al 5,77% (3 stazioni superanti: Torino – Consolata, Collegno – Francia, Torino – Rebaudengo). Nel periodo compreso tra gennaio e maggio 2019 nessuna stazione ha superato il limite. |
OZONO | Il 75% delle stazioni presenti sulla rete regionale ha superato il valore obiettivo di 120µg/mc da non superarsi per più di 25 giorni all’anno |
Benzo(a)pirene | Nel 2018 il valore obiettivo non è stato superato in nessuna stazione della rete regionale. Si tratta però dell’unico inquinante che, in alcuni punti di misura, mostra un andamento temporale in controtendenza, con un aumento delle concentrazioni negli ultimi anni |
ACQUA
Acque superficiali | Il 32% dei fiumi ha uno stato ecologico buono considerando i dati del triennio 2014-2016. Il 72% ha uno stato chimico buono secondo i rilevamenti effettuati nel 2018. Per tutti i corsi d’acqua analizzati la portata media mensile del 2018 è sempre stata al di sopra della media storica. Le analisi effettuate per i laghi rilevano che il 100% delle acque è balneabile. |
Acque sotterranee | il 73% delle falde superficiali ha uno stato buono mentre il restante 27% ha uno stato scarso.Leggermente migliore la situazione delle falde profonde dove l’80% ha uno stato buono e il restante 20% uno stato scarso.
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TERRITORIO
Consumo di suolo | Quasi il 6,9% della superficie regionale viene consumata, pari a oltre 175 mila ettari, rispetto alla media nazionale del 7,6%. |
Rischi naturali | Oltre il 68% dei comuni è a rischio frane, pari a 801 comuni che interessano oltre 23 mila abitanti (0,5% della popolazione). Per il rischio alluvioni è il 90% dei comuni ad essere coinvolto, ovvero 1073 comuni e oltre 156 mila abitanti (3,6% della popolazione). |
Certificazioni | In tutto il territorio regionale le organizzazioni certificate emas sono 63. Il piemonte si classifica al sesto posto in italia.Le aziende piemontesi che realizzano prodotti o servizi con certificazioni ecolabel sono 19, di cui 4 strutture turistiche. Il piemonte si classifica al quinto posto in italia |
Siti Contaminati | Attualmente i siti contaminati censiti sull’intero territorio regionale sono 1.777, di cui 839 con procedimento attivo e 938 conclusi. La provincia di Torino possiede da sola quasi la metà dei siti presenti in banca dati, anche se è necessario leggere tale dato in rapporto all’estensione, alla concentrazione e alla qualità delle attività insediate; seguono le province di Novara e Alessandria. |
Energia | Il 18,6% dell’energia consumata deriva da fonti rinnovabili. Ciò significa che è già stato superato l’obiettivo del 15% fissato al 2020 dal sistema burden sharing nazionale ovvero la suddivisione delle quote nazionali fissata dalle Strategie europee. |
Radiazioni non ionizzanti | Si riscontra un aumento del 2% della densità media per gli impianti di telefonia nelle province di Alessandria, Cuneo, Novara e Torino, mentre per le altre province si è registrata una tendenza alla stabilizzazione o lieve diminuzione.In generale è stata rilevato un aumento della dose alla popolazione nella fascia compresa tra 0.5-3 V/M |
Radiazioni ionizzanti | La dose annuale di radiazioni alla popolazione, rispetto al limite di 1 mSv/anno è di 2,743 mSv/anno di cui solo lo 0,099 mSv/anno è dovuto alla radioattività artificiale. |