Due ricerche australiane dell’University of Queensland e della Monash University di Melbourne hanno adottato due differenti metodi per studiare il fenomeno delle turbolenze, per poi combinare i risultati e ottenere un quadro completo. Nelle relazioni pubblicate su “AAAS Science”, i due team hanno usato atomi di rubidio super raffreddati e agitati con laser per creare differenti tipi di vortici, cioè sistemi roteanti simili a quelli osservati nei tornado e nell’acqua che si svuota in uno scarico.
“La turbolenza è un importante problema nella scienza e in particolare nell’ingegneria, come nella maniera in cui l’aria scorre sulle auto e gli aerei. Comprendendo meglio la turbolenza si possono progettare auto con meno attrito e veicoli spaziali che possono attraversare meglio l’atmosfera,” hanno spiegato gli esperti.
Le ricerche hanno anche implicazioni di tipo meteorologico, se si considera l’importanza che rivestono cicloni e correnti oceaniche.
Un team di studiosi si è chiesto se due vortici che restano in posizione mantengono la propria struttura senza collassare, concludendo che manterrebbero la propria integrità. L’altro gruppo ha scoperto che i vortici organizzati si originano anche partendo da un sistema caotico. “L’implicazione è che ora abbiamo un sistema di cui conosciamo molto bene i dettagli e che possiamo cominciare a eseguire esperimenti sulla turbolenza in due dimensioni. Abbiamo infine dimostrato che la possiamo controllare bene“, hanno spiegato gli autori.