L’unico modo per fronteggiare il caldo estivo, spesso, è quello di ricorrere all’utilizzo dell’aria condizionata, ma le domande da porsi prima di utilizzare un condizionatore sono tante, soprattutto per preservare la nostra salute e il nostro benessere. Innanzitutto, qual è la temperatura ideale da tenere in un ambiente condizionato, rispetto a quella esterna? “Molto spesso a causare raffreddori, tosse e mal di gola non è l’aria condizionata in sé, quanto un suo uso scorretto, che mette il nostro corpo bruscamente sotto stress termico per il salto di temperatura. La differenza non deve essere superiore ai 7 gradi. C’è una piccola formula: impostare una temperatura pari alla metà di quella esterna più 10°C. Ad esempio, se fuori ci sono 36°C regoliamo a 36/2+10= 28°C quella interna“. E’ quanto spiega Lino Di Rienzo Businco, responsabile di Otorinolaringoiatra all’Ospedale S. Carlo di Nancy di Roma.
“L’estate – sottolinea l’otorinolaringoiatra – rappresenta un fattore di rischio per le nostre mucose respiratorie. Entrare e uscire da negozi, uffici, supermercati, palestre, come anche aerei o treni ad alta velocità, dove sono attivi impianti di climatizzazione, determina un vero e proprio schock termo-igrometrico, legato alla differenza di temperatura tra ambiente esterno e interno. Le mucose delle prime vie respiratorie (naso, seni paranasali, faringe, tonsille, adenoidi, laringe, bronchi) ne risentono, diventano secche e più permeabili all’aggressione di virus e batteri e quindi si sviluppano riniti, sinusiti, adeno-tonsilliti, faringiti, laringiti e abbassamento di voce, tosse, asma“.
Alla luce di tutto ciò, quindi, è normale “dopo sbalzi termici avere raffreddori o sinusiti, con faringiti, naso che ‘cola‘ – precisa l’esperto – Esistono terapie in grado di prevenire i danni mucosali, a base di sostanze emollienti e idratanti anche a base di vitamine. Queste, un po’ come avviene per la pelle, formano un film protettivo sulle mucose, rendendole più forti contro le aggressioni climatiche e le infezioni“. Di Rienzo Businco indica anche i “fattori di rischio da correggere e da tenere presente per chi è esposto ad ambienti climatizzati: allergie, adenoidi o tonsilliti ricorrenti specie nei bambini, afte orali, stomatiti, mal di gola ricorrenti, abbassamenti di voce, bisogno di raschiare la gola, tosse cronica o ricorrente“. –
L’aria condizionata serve per migliorare il clima e il benessere in un luogo chiuso, ma è di fondamentale importanza posizionare l’unità interna correttamente. “Il flusso di aria, sia fredda che calda, non va orientato direttamente verso le persone – precisa il medico – Sarebbe fastidioso e può generare diversi malesseri quali torcicolli, nevralgie, asma, allergie respiratorie, riniti, e congiuntiviti“.
“È importante – conclude – che l’aria non sia direzionata verso la scrivania, il tavolo da pranzo, la poltrona o il divano del salotto o un letto, al massimo ai piedi di questo, mentre si può accettare che il flusso vada verso un’area di passaggio; è poi sbagliato posizionare lo split dietro a tende, divani o di fronte una parete a meno di 3 metri, se così si genera un ‘rimbalzo’ dell’aria che colpisce le persone“.