L’arsenico del riso può causare malattie cardiache, diabete e cancro: bollirlo non basta, bisogna cuocerlo nel modo giusto

Il NAS ha sequestrato 160 tonnellate di riso italiano stoccato con escrementi di roditori, non è il primo caso: ecco come cuocerlo per evitare rischi
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E’ di oggi la notizia che il NAS di Torino, nel corso dei controlli sulla produzione del riso, presso un’azienda agricola della provincia di Novara ha sequestrato 160 tonnellate di risone contenuto all’interno di quattro silos, a loro volta allocati all’interno di un magazzino coperto da un tetto in amianto. Nel corso dell’accertamento i militari hanno rinvenuto piume e gusci di volatili, nonché escrementi di roditori. Il titolare dell’azienda è stato sanzionato per violazione dei requisiti in materia di igiene per la produzione primaria. Il valore complessivo del magazzino sequestrato ammonta a complessivi 30.000 euro.

acqua di risoIl riso, a prescindere dalle condizioni igieniche dei siti di stoccaggio, prima di essere consumato andrebbe trattato in maniera tale che possa perdere parte del suo contenuto di arsenico, o altre sostanze nocive, che vengono in contatto con il riso a causa dell’uso di pesticidi e durante il processo industriale di lavorazione. L’assunzione di arsenico, anche in piccole quantità, è stata collegata a diversi problemi di salute tra cui malattie cardiache, diabete e cancro, nonché a problemi dello sviluppo.

In genere si pensa che l’arsenico venga eliminato durante il processo di cottura, ma gli scienziati hanno scoperto che questa sostanza scompare completamente soltanto se il riso viene lasciato riposare in acqua fredda prima della cottura. Per la precisione, uno studio condotto da un’associazione canadese per la sicurezza alimentare, il Global Institute for Food Security insieme alla Queen’s University di Belfast, ha mostrato quali sono i metodi migliori per cucinare il riso ed eliminare l’arsenico presente in questo alimento. Andrew Meharg, professore di scienze biologiche presso la Queen’s University di Belfast, ha spiegato che è necessario lasciare riposare il riso in acqua fredda per un’intera notte. Poi bisogna portare a ebollizione cinque parti di acqua per ogni parte di riso, versare i chicchi nella pentola e lavarli dopo la cottura.

In questo modo è possibile eliminare oltre l’80 per cento delle tracce di arsenico presenti nell’alimento. Meharg ha inoltre spiegato che c’è un modo ancora migliore per cancellare completamente le tracce di questo veleno dal riso che consumiamo,  ma è molto più laborioso e meno praticabile: l’ideale sarebbe utilizzare un bollitore elettrico, del tipo usato per bollire il caffè nei paesi anglosassoni. Un colino con un filtro in carta o in cotone che permetta all’acqua bollente della macchina per il caffè di lavare e allo stesso tempo lessare il riso è l’unico metodo, infatti, per azzerare i livelli di arsenico.

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