I telescopi Kitt Peak della National Science Foundation e lo Zwicky Transient Facility (Ztf) del Caltech, hanno scoperto un sistema composto da due nane bianche con il reciproco periodo orbitale più veloce mai rilevato. La stella, denominata ZTF J1539 + 5027, ha, infatti, un periodo orbitale di soli 6,91 minuti e potrebbe essere – secondo il parere degli studiosi – una fonte di onde gravitazionali che la sensibilità del futuro osservatorio dell’Esa Lisa attualmente in fase di progettazione, sarebbe in grado di rilevare.
Una nana bianca, nonostante le sue piccole dimensioni paragonabili a quelle della Terra, è una stella dotata di densità e gravità superficiale altissime. Grazie agli studi sulle nane bianche binarie – spiega Global Science – è stato scoperto che esse possono emettere onde gravitazionali.
Con il lavoro congiunto del Kitt Peak e dello Ztf, è stato possibile osservare il cielo notturno con maggiore precisione e velocità, un approccio che ha permesso di individuare ZTF J1539 + 5027. Nello specifico, quando la stella meno luminosa passa di fronte a quella più brillante, blocca gran parte della luce e viene vista dai telescopi, che in questo modo riescono a misurare la durata del periodo orbitale.
Gli scienziati prevedono che le due stelle si avvicineranno l’una all’altra sempre più velocemente: il sistema infatti, perde energia in fretta, ruotando vorticosamente e così emettendo onde gravitazionali.
J1539 è una gemma rara per gli astronomi. Si tratta di una delle poche fonti conosciute di onde gravitazionali che in futuro verranno rilevate dagli osservatori come Lisa. L’osservatorio sarà in grado di rilevare le onde gravitazionali a frequenze basse e per questo motivo, J1539, è una candidata ideale dato che la frequenze delle sue onde si aggira intorno ai 4,8 mHz, un numero che si avvicina al picco di sensibilità di Lisa.
J1539 è stata scoperta utilizzando solo una piccola parte dei dati raccolti dallo Zwicky Transient Facility che è destinato all’osservazione di più di un miliardo di stelle. «La scoperta del sistema di nane bianche è straordinaria – commenta Anne Kineey vicedirettore della National Science Foundation – migliorerà la comprensione di questi oggetti celesti, ma è solo il primo assaggio delle sorprese che ci aspettano nel prossimo futuro».