“Viene segnalato sugli organi di stampa un post apparso sui social gravemente offensivo della memoria del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega. A scriverlo sarebbe stata un’insegnante. Attiverò, tramite gli Uffici territoriali del MIUR Social, tutte le verifiche necessarie. Il caso va chiarito fino in fondo. Se fosse vero, sarebbe gravissimo”. Lo scrive su Facebook il ministro dell’Istruzione Marco Bussetti. “Insultare un servitore dello Stato, caduto compiendo il proprio dovere, infierire sulla disperazione dei suoi cari e, allo stesso tempo, offendere l’intera Arma dei Carabinieri, non sono azioni compatibili con la condotta di chi è chiamato a educare e istruire i nostri figli – aggiunge – Un comportamento che non avrebbe niente a che vedere con lo spirito, l’abnegazione e la professionalità della nostra classe docente“.
Il commento dell’insegnante novarese, E.F., apparso poche ore fa, ha ovviamente portato con sé sdegno e indignazione. -Sono tanti i commenti contro la docente, che ha dimostrato poca capacità di giudizio postando sui social un simile commento carico di odio, in un momento così delicato. Resta da chiedersi come possa un’insegnate formulare un tale pensiero e i messaggi di sdegno che in queste ore stanno piombando addosso alla donna sembrano tutti essere giustificati proprio dalla, almeno apparente, mancanza di umanità del pensiero stesso.
“C’è da chiedersi che razza di formazione culturale e valoriale possa aver ricevuto un insegnante di questo calibro che ‘inneggia’ alla morte di un carabiniere. Non è sufficiente chiedere a questa signora di vergognarsi, serve invece riflettere su quale tipo di insegnamento possa fornire ai giovani studenti questa ‘insegnante'”. Il segretario generale del Siulp di Torino, Eugenio Bravo, commenta così le affermazioni dell’insegnante novarese sul carabiniere ucciso. “Lo Stato non può permettersi di avere una docente che disprezza il potere costituito offendendo l’immagine e l’onore di vittime del dovere come il Brigadiere massacrato a coltellate mentre faceva il proprio dovere – aggiunge il Siulp – si spera che quanto pubblicato da questa ‘signora’ non passi inosservato, ma che si agisca di conseguenza perché il diritto ad esprimere il proprio pensiero non deve valicare il confine dell’illecito e dell’indecenza, soprattutto se espresso da chi ha il dovere civico di formare giovani cittadini“.