Il 25 luglio l’Associazione Luca Coscioni, la Federazione Italiana Scienze della Vita, la Società Italiana Genetica Agraria, Science for Democracy hanno presentato alla Camera dei Deputati una lettera aperta diretta alle istituzioni europee e al governo italiano a un anno dalla decisione della Corte europea di giustizia che ha considerato le più recenti tecniche di mutagenesi vegetale alla stregua degli OGM.
La lettera fa seguito a un position paper coordinato dell’Istituto fiammingo di biotecnologie (VIB) grazie al quale la comunità scientifica europea, in modo concorde e con una voce sola, ha chiesto e continua a chiedere un ripensamento strutturale di quanto deciso della Corte sulle nuove tecniche di mutagenesi (editing dei genomi) applicate agli organismi vegetali.
“La decisione della Corte del Lussemburgo svantaggia pesantemente i centri di ricerca pubblici che vedranno marchiare come OGM piante con mutazioni simili a quelle spontanee” – ha detto Filomena Gallo, segretario dell’Associazione Luca Coscioni – “e penalizzerà gravemente l’agricoltura italiana che potrebbe eccellere in produzioni sostenibili sottraendo strumenti sicuri di innovazione – e magari consolidando la necessità di importazione dall’estero di prodotti OGM come soia e mais, per la produzione finale di molte delle eccellenze del Made in Italy”.
Gennaro Ciliberto, presidente della Federazione italiana Scienze della Vita, ha ricordato come “La comunità scientifica italiana ed europea tornano a chiedere alle istituzioni e ai cittadini di apportare le necessarie modifiche a una legislazione che appare ormai superata dalle più recenti conoscenze”. La direttiva europea sugli OGM è del 2001 mentre una delle più promettenti tecnologie di editing del genoma, nota anche come CRISPR, è stata registrata nel 2012.
“Le tecnologie genomiche tra le quali l’editing del genoma” – ha ricordato Enrico Pe’, Presidente in pectore della Società Italiana Genetica Agraria – “sono uno strumento formidabile, efficiente, sicuro e posto costoso che può dare un contributo sostanziale alla sostenibilità della agricoltura del XXI secolo”. Rispondendo in parte a una presa di posizione contro CRISPR da parte di Slow Food in cui si accusava la scienza di essere prepotente.
Marco Cappato, Tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni ha ricordato il perché l’Associazione s’interessa di questi temi sottolineando come “si tratti di consentire il più ampio godimento dei benefici delle più recenti scoperte scientifiche – il cosiddetto diritto alla scienza – per consentire ai cittadini la possibilità di migliorare la qualità della propria vita” oltre a inviare direttamente la lettera aperta alle autorità a cui è diretta, Cappato ha anche annunciato l’impegno futuro “di unirsi a un’iniziativa dei cittadini europei, lanciata da una rete di giovani ricercatori, che chiede di esonerare CRISPR dalla decisione della Corte di giustizia europea proponendo un addendum alla direttiva del 2001. Riteniamo opportuni unirci a questa mobilitazione di scienziati anche con il fine di coinvolgere l’opinione pubblica con questo nuovo strumento di democrazia partecipativa a disposizione dei cittadini europei”.
Anche il XVI congresso dell’Associazione Luca Coscioni, che si terrà a Bari dal 3 al 6 ottobre prossimi, includerà tra i vari tempi, anche un dibattito tematico sulle biotecnologie vegetali.