Dopo la devastazione portata dal maltempo nella giornata di ieri, oggi è il giorno della conta dei danni tra Emilia–Romagna, Marche e Abruzzo.
“Per fronteggiare l’emergenza maltempo, nelle Marche, in Abruzzo, in Emilia Romagna e in Puglia nelle ultime 24 ore sono stati 1050 gli interventi svolti dai vigili del fuoco, nei quali sono state impegnate 344 unità con 97 automezzi“: lo fanno sapere i pompieri su Twitter.
Di seguito il punto della situazione:
Un disperso a Taranto
Sono riprese questa mattina le ricerche dell’operaio di 40 anni, originario di Fragagnano, disperso da ieri a causa della caduta di una gru in mare nell’area del quarto sporgente dell’area industriale dello stabilimento siderurgico Arcelor Mittal di Taranto. Ieri sera erano state sospese per l’oscurità, per le condizioni meteo e per evitare altri incidenti, dato che un’altra gru era in bilico e si attendeva di metterla in sicurezza. L’operaio si trovava nella cabina della gru al momento dell’incidente.
Conta dei danni a Milano Marittima
Milano Marittima devastata ieri dal vento, le cui raffiche hanno superato i 100 km/h. Gli stabilimenti balneari sono pronti per la riapertura: subito dopo l’ondata di maltempo gli operatori si sono messi al lavoro per consentire la prosecuzione della stagione estiva nella nota località rivierasca.
“Un evento eccezionale“, ha dichiarato il sindaco di Cervia Massimo Medri che ieri ha fatto il punto della situazione su quanto accaduto: oltre 2.200 alberi crollati e due milioni di euro di danni della sola parte pubblica. “La stragrande maggioranza delle nostre alberature è però salva” , ha assicurato il primo cittadino, ricordando che gli arbusti presenti sono oltre 120 mila.
Il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, ha annunciato che chiederà di inserire questo evento nella richiesta già effettuata al governo di stato di emergenza nazionale.
La 57enne ricoverata in ospedale perché travolta da un albero è fuori pericolo, le linee dell’illuminazione pubblica stanno tornando alla normalità ma, sottolinea Hera, ci vorrà qualche giorno per il totale ripristino.
Gli sfollati sono sette, tutti hanno avuto danneggiata la loro abitazione. La circolazione ferroviaria è oggi regolare dopo lo stop di ieri alla linea Ravenna-Rimini.
Il maltempo e in particolare la grandine hanno avuto gravi conseguenze per il comparto agricolo romagnolo. I chicchi grandi come noci hanno danneggiato seriamente molte colture come le pesche, le albicocche, l’uva, le prugne o distrutto interi filari di kiwi. Un’azienda di Casola Valsenio, nel Faentino, ha avuto danni per oltre 800 mila euro. Secondo Coldiretti ormai si sta “verificando una tendenza alla tropicalizzazione che si evidenzia con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, grandine di maggiori dimensioni, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense e il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi che compromettono le coltivazioni nei campi“.
Pescara colpita duramente da grandinata e nubifragio
Danni, feriti e allagamenti in numerose zone di Pescara ieri. Si contano ora i danni della violentissima grandinata e del violento nubifragio: strade devastate, disagi alla viabilità, tetti e auto danneggiate, finestre spaccate, parabrezza e vetri infranti. In due parcheggi, che si sono allagati, sono dovuti intervenire i sommozzatori, nel timore che qualcuno si trovasse nelle auto (il parcheggio dell’ospedale e quello interrato di via Ferrari).
All’ospedale di Pescara l’acqua ha invaso il piano terra della struttura ed è stato necessario fermare l’attività delle sale operatorie, poi riaperte dopo circa due ore di stop.
Questa mattina il sindaco del capoluogo adriatico, Carlo Masci, incontrerà il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, per concordare le iniziative necessarie atte ad avviare una interlocuzione con il governo centrale per il riconoscimento dello stato di calamità.
Ieri il governatore Marsilio ha scritto alla presidenza del Consiglio dei ministri e al capo dipartimento della protezione civile al fine di valutare una successiva richiesta di dichiarazione dello stato di emergenza nazionale.
Marche, conta danni e richiesta dello stato di emergenza
Due giorni di violenti nubifragi, nelle Marche: la conta dei danni è un passaggio obbligato per consentire alla Regione Marche di richiedere lo stato di emergenza, come sollecitano tutte le associazioni economiche di categoria e, in particolare, quelle della provincia di Ancona.
Dalla mezzanotte è cessata l’allerta “gialla”emanata dalla protezione civile ma già nel tardo pomeriggio si erano esaurite tutte le situazioni più critiche.
Lunedì pomeriggio il maltempo ha messo in ginocchio l’intero litorale marchigiano, da Gabicce Mare (Pesaro-Urbino) a Porto d’Ascoli (Ascoli Piceno), con oltre 300 interventi da parte dei vigili del fuoco, mentre ieri la pioggia e il vento hanno interessato soprattutto Senigallia (Ancona), dove nel corso della giornata sono stati chiusi la complanare e un tratto a sud della statale Adriatica, poi riaperti nel pomeriggio. A Pesaro, una tromba d’aria ha solo sfiorato la spiaggia, pesantemente colpita il giorno prima. Un violento temporale ha costretto la polizia municipale di San Benedetto del Tronto (Ascoli Piceno) a chiudere nuovamente diversi sottopassi mentre in un campeggio di Cupra Marittima sono stati fatti evacuare gli occupanti di quattro bungalow a rischio di essere colpiti dal crollo di alcuni pini di grandi dimensioni.
Più grave la situazione nei campi: la violenza delle precipitazioni ha colpito i campi di grano, nel pieno della trebbiatura, le piante da frutto, serre e vivai.