L’eruzione del vulcano Raikoke del 22 giugno, nell’arcipelago delle isole Kuril, ha generato colonne di gas e ceneri alte fino a 13 chilometri di altezza. Come risultato, la vegetazione e la fauna dell’isola, precedentemente popolata da varie specie vegetali e animali, tra cui leoni marini Steller e diversi tipi di volatili, è stata completamente distrutta. Una delle cinque maggiori colonie di leoni marini Steller vive proprio sulle isole Kuril. A testimoniare e documentare le conseguenze dell’eruzione sulla fauna selvatica locale, la spedizione #FromKurilsWithLove che, partita da Petropavlovsk-Kamchatsky l’8 giugno per esplorare e documentare la bellezza e l’ecosistema unico delle isole e sensibilizzare l’opinione pubblica sulle sfide ambientali che le riguardano, è divenuta testimone dell’evento. Vladimir Burkanov, co-fondatore e capo scienziato della North Pacific Wildlife Consulting, che da circa 30 anni conduce ricerche sui mammiferi marini che vivono nelle acque e nelle zone costiere delle isole Kuril, ha constatato l’assenza dei cuccioli di leoni marini che aveva monitorato per lungo tempo.
Per condurre la sua ricerca, Burkanov aveva posizionato diverse telecamere HD con rilevatore di movimento per osservare le popolazioni di leoni marini e foche di Raikoke e si era unito alla spedizione sulle isole Kuril per osservare le conseguenze dell’eruzione sulla fauna locale con la speranza di trovare ancora in vita alcuni animali. ”Abbiamo censito l’intera isola – dichiara – e non è rimasta alcuna colonia. Semplicemente non esistono più. Sembra che ci sia stata un’esplosione nucleare nell’area vicino le colonie. Non sono rimasti né telecamere né cuccioli di leoni marini”. Dopo alcune ore di navigazione attorno a Raikoke, durante le quali non sono state individuate colonie di leoni marini o cuccioli della specie, è stata confermata l’ipotesi che non siano sopravvissuti. Ad ogni modo, nonostante la distruzione arrecata dall’eruzione vulcanica, il gruppo ha trovato alcuni superstiti tra cui alcuni leoni marini Steller, foche e nidi di volatili. La presenza dei superstiti lascia aperta la speranza che la fauna selvatica dell’isola possa riprendersi in futuro.
”Abbiamo appena visitato il vulcano Raikoke, la cui eruzione di qualche giorno fa era visibile fin dalla Stazione Spaziale Internazionale – spiega Eugene Kaspersky, Ceo di Kaspersky, azienda di sicurezza informatica a livello globale che supporta la spedizione – L’isola era verdeggiante e piena di vita e ospitava una popolazione numerosa di leoni marini e volatili. Sfortunatamente, però, l’isola e la sua fauna selvatica sono state significativamente danneggiate dall’eruzione. Nonostante questo abbiamo contato alcuni leoni marini e qualche foca che sono riusciti a sopravvivere in modo sorprendente al disastro, così come alcuni nidi di uccelli. Ci auguriamo solo che la fauna selvatica locale possa riprendersi presto”. Il viaggio riunisce un team di ambientalisti, avventurieri, filmaker e fotografi tra cui: Eugene Kaspersky, Renan Ozturk, Taylor Rees, Chris Burkard, Ted Hesser, Jeff Kerby e Rushi Sugla. L’avventura permetterà di realizzare un film documentario che farà conoscere le bellezze delle isole Kuril a un pubblico più vasto. La spedizione è supportata da Wwf Russia che guida il gruppo nella scoperta del paesaggio e dell’ecosistema marino e della fauna locale, aiutandoli a comprendere le attuali sfide ambientali di questa area geografica. La spedizione sarà documentata in diretta sulla piattaforma digitale Tomorrow Unlocked, e potrà anche essere seguita sui social media attraverso l’hashtag #fromkurilswithlove.