Grandi navi a Venezia: “Si è sfiorato il disastro forse più della volta precedente. Prima o poi capiterà l’incidente”

Sul caso grandi navi a Venezia L'ex sindaco Cacciari ha dichiarato: "Questo ultimo episodio è ancora più incredibile dell’altro"
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Il filosofo Massimo Cacciari, ex sindaco di Venezia, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta” condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano.

Sul caso grandi navi a Venezia ha dichiarato: “Questo ultimo episodio è ancora più incredibile dell’altro perché la nave è stata lasciata partire pur essendo ampiamente prevista una situazione meteorologica fortemente negativa. Non so chi sia stato il genio della capitaneria di porto che ha autorizzato la partenza della nave. Si è sfiorato il disastro forse più della volta precedente. Prima o poi capiterà l’incidente, per la legge dei grandi numeri. Toninelli parla senza sapere nulla di ciò che dice, questo fa parte del suo nobile mestiere. La soluzione rapida è una sola: mandare le navi giù per il Canale dei petroli, attraccarle a Marghera e lì attrezzare un porto passeggeri decente e poi portare i turisti con dei pullman lungo il Ponte della libertà. Soluzione ovvia che in qualunque Paese del mondo sarebbe stata realizzata 15 anni fa. Il Comune non ha alcuna responsabilità sulla vicenda perché non ha alcun potere sul traffico delle grandi nave. Il Comune da anni prova a relazionarsi invano su questo e altri temi. Laddove entrano in funzione i poteri burocratici romani cessa ogni possibilità di decisione rapida. Il Comune non ci guadagna una sola lira. Quando c’ero io, malgrado avessi chiesto: almeno datemi qualche cosa, la risposta è stata: no, neanche un euro. Adesso non so se le cose siano cambiate”.

Sulla questione migranti: “La Lega non va al 38% solo per la propaganda sui migranti, ma perché non si riesce a risolvere nessuno dei problemi di questo Paese. E allora chi grida al nemico e dice: ‘questi problemi esistono perché ci sono i barbari alle porte che ci minacciano’, vince perché almeno dice qualcosa. Il PD entra nella questione migranti solo per litigare al suo interno. Io non ho mai fatto il tifo per Minniti, la sua linea è quella che invano ha cercato di perseguire anche Salvini: scarichiamoli tutti in Libia e chi s’è visto s’è visto, che li ammazzino, li torturino chi se ne frega, basta non vederli. Questa linea si sta però rivelando impotente. Questo è il dramma di Salvini, anzi forse non è un dramma perché così può continuare a speculare. L’immigrazione clandestina continua, ma soprattutto fallisce totalmente la linea dei rimpatri. Per coprire questo fallimento totale sul fronte delle politiche di migrazione, ecco che provvidenzialmente ogni settimana arriva una nave da tenere al largo, mentre decine di barchini sbarcano lo stesso, mentre al confine del Friuli Venezia Giulia continuano a passare immigrati. E allora bisogna coprire tutto con la propaganda, sostenuta poi da tutti i media, della nave che si tiene al largo per giorni. E’ l’immagine clamorosa del fallimento totale italiano ed europeo della politica sull’immigrazione, quando tutti sanno che soltanto per il Lombardo-Veneto per tenere insieme i nostri servizi e la nostra economia da qui al 2020 saranno necessarie 70mila persone. Lo sanno tutti quelli che conoscono le cose, lo sa anche Salvini. Allora invece di programmare questa esigenza, in modo da governare questi fenomeni inevitabili, si va avanti cercando di raccattare qualche voto. Il livello di incompetenza, di barbarie, di dilettantismo a cui siamo giunti è incredibile, da parte di tutti. Non è che ci sia un tentativo di discorso razionale da parte di qualcuno, perché all’interno del PD fanno casino tra di loro. Quando c’è un ministro che dice: questo mio collega di governo se la veda lui, manca ogni cultura istituzionale. O governiamo questi processi, senza alcun buonismo, facendo politiche di immigrazione mirate oppure affidiamoci alla buona stella, sperando che qualche santo provveda. Guerra alle ong? E’ pura propaganda. Molte volte le ong, secondo me involontariamente, hanno portato qualche voto a Salvini. Loro i naufraghi li trovano e li prendono a bordo, sapendo benissimo che in Libia la situazione è un inferno. Tutti i discorsi sui diritti umani sono andati completamente a farsi fottere. Secondo me è in corso una mutazione antropologica, perché se a qualcuno di noi avessero raccontato 20 anni fa che si restava indifferenti di fronte a donne e bambini che muoiono annegati per fuggire da miseria e guerra non c’avremmo creduto”.

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