Spento nella tarda serata di ieri l’incendio divampato sulle colline a ridosso della spiaggia di Cea, a Bari Sardo, in Ogliastra: le fiamme hanno distrutto un centinaio di ettari di macchina mediterranea. Vigili del fuoco uomini del Corpo Forestale e dell’Agenzia Forestas hanno presidiato per tutta la notte il territorio dopo aver fatto rientrare un migliaio di persone evacuate da un resort, due campeggi e da case private. Le fiamme sono state alimentate dal forte vento che ha soffiato con picchi di 60 km/h raggiungendo gli insediamenti costieri. Per spegnere il rogo sono stati necessari 2 Canadair, il Super Puma e 2 elicotteri della flotta regionale.
Un nuovo duro colpo per l’Ogliastra dopo il vasto incendio che sabato aveva distrutto 800 ettari a Tortolì, provocando danni all’ambiente e alle imprese e costringendo circa 5000 persone a lasciare il litorale di Orrì.
“Siamo provvedendo alla conta dei danni che sono ingenti. Non possiamo sempre aspettare che le forze di soccorso facciano miracoli come e’ successo ieri. E’ andata bene ma poteva essere una strage“, ha dichiarato il sindaco di Bari Sardo Ivan Mameli, in merito all’incendio di ieri. “Stamattina scriverò all’assessore all’Ambiente Gianni Lampis affinché si punti sulla prevenzione: occorre fare manutenzione delle vie di fuga ordinarie, strade di penetrazione agrarie che attraversano boschi nuclei turistici, fondamentali mezzi di soccorso e vie di esodo“.
Sarà aperto oggi dal Procuratore di Lanusei Biagio Mazzeo un fascicolo contro ignoti per incendio doloso, per i roghi che, sabato a Tortolì e ieri a Bari Sardo, hanno distrutto macchia mediterranea e messo in pericolo circa 6mila persone. Sul tavolo del procuratore il fascicolo con le indagini del Corpo Forestale che sull’incendio di Tortolì ha individuato il punto di innesco: un terreno a ridosso della spiaggia di Orrì dove un agricoltore stava bruciando delle frasche.