E’ nato “Articolo 3343 – Dall’alto del futuro”, il documento di intenti per un turismo accessibile e inclusivo verso ogni forma di disabilità. Proposto inaspettatamente dal plurimedagliato paralimpico Oscar De Pellegrin assieme alla società Marmolada – Move to The Top il manifesto ha visto la favorevole e immediata adesione della Fondazione Dolomiti Unesco e di molti enti ed associazioni presenti alla tavola rotonda svoltasi nella stazione funiviaria di Serauta durante l’evento Senza Limiti – Dammi un punto d’appoggio e ti scalerò la montagna del 23 luglio.
La forza di questo documento è di aver pensato da subito a creare una segreteria organizzativa nell’associazione Assi Onlus che farà da punto di riferimento per tutti i firmatari e quelli che, da ora in poi, vorranno sottoscrivere questo documento. Questa soluzione voluta, da Oscar De Pellegrin, garantisce che il documento avrà gambe per camminare fino alle Olimpiadi e Paralimpiadi e oltre consigliando tutti quelli che le organizzeranno, di abbattere le barriere architettocniche, ma in particolarmente quelle culturali. In occasione di questa giornata Oscar De Pellegrin e Pesce Moreno, uno salito con la funivia e il secondo lungo il ghiacciaio della Marmolada, si sono incontrati simbolicamente a Punta Rocca a 3265 m per unire le forze e contribuire assieme alla diffusione della cultura del turismo accessibile. Un momento emozionante vissuto intensamente dalle molte persone intervenute. Erano presenti alla tavola rotonda tutte le istituzioni che contano, il Sindaco di Rocca Pietore Andrea De Bernardin il Presidente del Consglio Regionale Veneto Roberto Ciambetti, Luigi Borgo Presidente maestri sci Veneto, Marco Spazzini Presidente guide Alpine Veneto, Valeria Ghezzi per ANEF, Marcella Morandini direttrice Fondazione Dolomiti Unesco, e il promotore Oscar De Pellegrin Assi Onlus Belluno.
E’ stata scelta la Marmolada, il punto più alto delle Dolomiti a quota 3343, per far nascere l’Articolo 3343 – Dall’alto del futuro, il documento di intenti che si propone come manifesto del turismo inclusivo ed accessibile in montagna per qualunque forma di disabilità, affermando la volontà di far diventare le “Dolomiti Patrimonio di tutta l’umanità”. L’obiettivo primario di “Articolo 3343” è quello di costruire una squadra unita per rendere il territorio montano bellunese accessibile ad ogni tipo di disabilità e di trovare soluzioni progettuali per la realizzazione di una “provincia simbolo” su questo tema. I firmatari hanno concordato di dare vita ad una rete operativa pronta a ideare, promuovere e realizzare in sinergia interventi che abbattano le barriere architettoniche e mentali sul tema dell’accessibilità ai disabili.
L’adesione unanime ha dimostrato quanto vi sia in tutte le parti la sensibilità di attivarsi in tal senso e quanto sia necessario fare squadra, ognuno con la propria peculiarità, per portare avanti con forza questo progetto. Senza dubbio la grande opportunità dell’organizzazione delle Paralimpiadi Milano-Cortina nel 2026 è una spinta in più per collaborare, sviluppare e costruire una cultura imprenditoriale e sociale volta a migliorare la fruibilità del territorio e delle sue bellezze.
Da Fonti dell’Unione Europea, nel 2012, il turismo accessibile valeva 80 miliardi e, ad oggi, tra Europa e Stati Uniti le persone su sedia a rotelle sono 70 milioni senza contare le altre tipologie di disabilità. Un settore quello del turismo accessibile con un altissimo tasso di fidelizzazione e si prospetta che nel 2050 i turisti interessati dal tema dell’accessibilità siano oltre il 31%.
Valeria Ghezzi di ANEF (Associazione Nazionale Esercenti Funiviari) ha sottolineato che “Progettare senza barriere ci costa uguale, e lo facciamo per tutti”, mentre Oscar De Pellegrin ha invitato le istituzioni e gli enti ad aderire al documento di intenti con le seguenti parole: “Qui oggi deve partire un messaggio di crescita culturale e dobbiamo partire a progettare per tutti. Prendiamo questa grande opportunità delle Olimpiadi e Paralimpiadi per lavorare in questo settore dell’accessibilita e fruibilità ma soprattutto diffondere un grande messaggio di cultura inclusiva. Se troviamo un gradino possiamo anche farci aiutare, non è un disonore, ma quando si trova l’indifferenza delle persone fa male”.