Missione spaziale Apollo 11, Italia in prima fila per tornare sulla Luna grazie a una tecnologia unica

Missione spaziale Apollo 11, l'Italia è pronta a tornare sulla Luna dopo cinquant'anni dallo storico allunaggio del 1969
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L’Italia e’ in prima fila nella nuova corsa alla Luna: “il nostro Paese ha la possibilita’ di avere un ruolo assolutamente primario, grazie alle conoscenze acquisite partecipando alla costruzione della Stazione Spaziale Internazionale”, ha detto all’ANSA il presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana (Asi), Giorgio Saccoccia. Il riferimento e’ all’esperienza italiana nella costruzione dei moduli pressurizzati che oggi costituiscono le ‘stanze’ di quella grande casa-laboratorio fra le stelle che e’ la stazione orbitale. “La capacita’ di realizzare i moduli pressurizzati fa dell’Italia un partner ideale per Gatway”, ha aggiunto Saccoccia riferendosi alla futura stazione nell’orbita lunare. Piu’ in la’ nel tempo, ha detto ancora, le competenze italiane potrebbero essere a disposizione della costruzione di “moduli pressurizzati di allunaggio e di moduli sulla superficie lunare”. E’ stata costruita dall’industria italiana, grazie alla Thales Alenia Space (Thales-Leonardo), circa la meta’ dei moduli abitativi della Stazione Spaziale.

Questa capacita’ era stata riconosciuta dalla Nasa nel 1997, quando aveva firmato con l’Asi un accordo bilaterale che negli anni ha dato modo all’Italia di portare sulla stazione orbitale astronauti ed esperimenti. “Trump intende tornare sulla Luna entro il 2024; l’Italia – ha detto Saccoccia – puo’ offrire qualcosa che faciliti questo percorso. Si sta gia’ lavorando a un nuovo accordo bilaterale, ne stiamo parlando”. Non sara’ possibile per la prima missione, del 2024, poiche’ “gli Stati Uniti stanno definendo la procedura”.

Come era accaduto nell’accordo nel 1997, anche questa volta “puntiamo a far volare i nostri astronauti verso obiettivi prestigiosi”. L’Italia si trova cosi’ fra i protagonisti della nuova corsa alla Luna: “il senso con cui la si affronta oggi e’ lo stesso di allora: quando l’uomo decide di impegnarsi per ottenere un risultato importante, tecnologico e di conquista, riesce a farlo. L’Apollo 11 ha segnato un grande cambiamento: grazie a quella missione abbiamo capito che l’uomo poteva ampliare la sua dimensione allo spazio”. Senza dubbio, ha concluso Saccoccia, “la missione Apollo 11 e’ ancora attuale e le celebrazioni dei suoi 50 anni arrivano in un momento molto vivace, nel quale si parla di tornare sulla Luna per restarci”.

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