Sara Manfuso si confessa in radio: “violentata a 17 anni nell’androne di casa, conservo il trauma sempre dentro di me”

Sara Manfuso si confessa in radio nella notte: la clamorosa rivelazione sullo stupro subito ad appena 17 anni
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Sara Manfuso è intervenuta ai microfoni di Rai Radio2 nel corso del format “I Lunatici”, condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio, in diretta ogni notte.
La presidente di #IoCosì ha dichiarato: “Sto lavorando a diversi progetti. La cosa che mi più mi sta divertendo è la scoperta di una persona, un politico, che è uno showman. Simone Baldelli, ex vicepresidente della Camera, attualmente parlamentare. E’ un grande cantante e un grande imitatore, stiamo lavorando insieme a uno spettacolo. Lui già in passato lo ha fatto e poi ha devoluto i ricavati dello spettacolo per scopi benefici. In questo caso i soldi ricavati andranno alle donne vittime di violenza, un tema che a me sta particolarmente a cuore”.
Poi, Sara Manfuso, ha aggiunto: “Il tema della violenza sulle donne lo sento mio, l’ho vissuto sulla mia pelle. Avevo diciassette anni, so che cosa voglia dire. Andavo al liceo, tornavo a casa da scuola e sotto casa trovai una persona. Nell’androne delle scale mi ha praticato violenza sessuale in maniera brutale. Faccio fatica ancora oggi a parlarne. Accadde in pieno giorno. Urlai, nell’androne del palazzo, ma non uscì nessuno. Nessuno venne a darmi aiuto. Una volta arrivata a casa, chiamai mia madre e mio padre, gli raccontai tutto e andammo a fare denuncia. Ma lui non è stato mai preso. Ho vissuto per molto tempo con grande paura, con ansia, difficoltà. Una cosa del genere non si mette mai davvero da parte. Ti accompagna e ti accompagna sempre. E’ un trauma che conservi dentro di te”.
La Manfuso ha rivelato: “Dopo un episodio del genere non ti senti mai, veramente, fino in fondo, sicuro. Poi ci convivi, ma una cosa del genere non la superi mai. Non ne ho mai parlato perché non volevo che qualcuno potesse pensare che usassi in modo strumentale un mio fatto autobiografico. Oggi, che ho acquisito più sicurezza nella mia attività. sento di poterne parlare. Le indagini? Il mio violentatore non è mai stato arrestato. Sono stata più volte chiamata a vedere foto segnaletiche ma lui non è mai stato rintracciato. Io ero una ragazzina che tornava a casa da scuola. Una delle ferite che hanno aggravato il mio senso di dolore è che nessuno dei miei vicini abbia provato ad aiutarmi. Ho provato per loro un sentimento di odio”.

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