Un altro successo per la sonda giapponese Hayabusa2: lanciata il 3 dicembre 2014 dalla Jaxa, l’agenzia spaziale giapponese, per studiare l’origine del sistema solare, è atterrata per la seconda volta sull’asteroide Ryugu.
Il primo atterraggio era avvenuto lo scorso 22 febbraio.
L’obiettivo è quello di raccogliere “polvere cosmica” dal “sasso spaziale” che si trova a 342 milioni di km dalla Terra e che è uno dei più antichi del sistema solare.
Hayabusa2 dovrebbe tornare sulla Terra nel 2020, atterrando in Australia.
Hayabusa2, partita il 3 dicembre 2014 dal Centro Spaziale di Tanegashima in Giappone, è l’erede di Hayabusa, lanciata nel 2003, che ha raggiunto l’asteroide Itokawa nel 2005, riuscendo a riportare sulla Terra il materiale raccolto nel 2010.
Hayabusa2 è giunta in orbita intorno a Ryugu nel giugno scorso e ha rilasciato due rover sulla superficie nel mese di settembre. A ottobre, è stata la volta del lander Mascot che ha completato la discesa in sei minuti per poi rimbalzare sulla superficie ben otto volte, grazie alla bassissima gravità di Ryugu, riuscendo a fermarsi solo dopo mezz’ora. Mascot ha fornito una prima panoramica dell’asteroide, svelando un mondo totalmente roccioso, quasi del tutto privo di polveri in superficie.