SunRazor 01, l’imbarcazione solare e hi-tech tutta italiana

SunRazor 01 è un'imbarcazione solare ad alta tecnologia sviluppata dal team italiano BlueMatrix
MeteoWeb

Si chiama SunRazor 01 l’imbarcazione solare ad alta tecnologia sviluppata dal team italiano BlueMatrix, di ritorno dai primi test in acqua in occasione della sesta edizione del Monaco Solar & Energy Boat Challenge di Montecarlo (2-6 luglio). Al momento, è la prima e unica imbarcazione italiana nella categoria “Solar” e più che una semplice barca, è un complesso insieme di sottosistemi elettronici, meccanici e fluidodinamici: unisce materiali avanzati e tecnologie aerospaziali, batterie agli ioni di litio di ultima generazione, un propulsore elettrico ad alto rendimento, complessi software di gestione e sistemi portanti nati da un attento studio fluidodinamico sviluppato con l’aiuto del Politecnico di Bari.
E il progetto avrà una sede pugliese. “Siamo consapevoli che il futuro delle nostre imprese sarà strettamente legato alla loro capacità di innovare e soprattutto di interpretare la sostenibilità – dichiara Michele Emiliano, presidente della Regione Puglia, in un messaggio in occasione della presentazione del progetto a Roma, presso lo Spazio Mastai del Palazzo dell’Informazione – Accogliere il progetto di SunRazor con una base che avrà sede nel Mar Piccolo di Taranto esprime la nostra volontà di supportare progetti fortemente orientati alla sostenibilità, che diano concreta visibilità e opportunità di sviluppo a una Regione come la Puglia, oggi così ricca di competenze e di voglia di fare“.
La Puglia, continua Emiliano, “è un concentrato di strutture all’avanguardia, in grado di competere a livello internazionale, a cominciare dal polo dell’industria aerospaziale. Siamo certi che questo progetto aiuterà la promozione di queste competenze a livello globale. Il progetto SunRazor è anche importante per l’ipotesi di accogliere in futuro competizioni internazionali che daranno risalto alla nostra Regione in chiave turistica“.
Per il sottosegretario all’Ambiente Salvatore Micillo, “ricerca e innovazioni tecnologiche spendibili in futuro per il fine ultimo della tutela dell’ambiente sono costantemente al centro del nostro interesse. Penso, ad esempio, al monitoraggio nelle zone più sensibili, come le Aree Marine Protette, dove sarebbe vantaggioso operare con veicoli di elevata autonomia e basso impatto ambientale. Riteniamo quindi il progetto SunRazor tra le proposte interessanti in questo senso“.
Grazie al potente motore elettrico e alla sua particolare elica da competizione, SunRazor si solleva sui foil di cui è dotato, vere e proprie ali che consentono di raggiungere velocità notevoli per un mezzo di questo genere. “I nostri obiettivi a breve termine – spiega Cristian Pilo, team manager di BlueMatrix e progettista dello scafo – sono quelli di effettuare un’ampia batteria di test in tutte le condizioni possibili, ottimizzando il comportamento dei foil e del gruppo motore-trasmissione nelle varie condizioni di navigazione, per poi finalmente testare le reali capacità di endurance di SunRazor e le sue prestazioni di punta“.
A medio termine – continua il team leader – vogliamo lavorare per sviluppare ulteriormente l’elettronica di navigazione, il sistema di controllo elettronico dell’assetto in portanza, ora puramente meccanico, e aumentare l’autonomia anche in condizioni di scarso irraggiamento solare”.
Dopo le prove di Montecarlo, SunRazor sfiderà le altre 18 imbarcazioni solari in Olanda, a settembre in occasione della prossima gara di campionato. Si tratta di barche nate da spin-off universitari e da laboratori sperimentali, portate in gara da otto nazioni diverse, fra cui ben 11 presenze olandesi.
A sostenere il progetto, il gruppo Comes, specializzato in grandi costruzioni in acciaio. E lo fa per tre motivi principali: “primo, vediamo nella mobilità sostenibile sul mare un nuovo settore di sviluppo; secondo, per svolgere attività di monitoraggio di sistemi in mare, abbiamo bisogno di mezzi in grado di muoversi con grande efficienza energetica e, in un futuro non lontano, anche in maniera autonoma; terzo, sentiamo come vocazione e dovere quello di sostenere la ricerca, soprattutto se legata all’attività di giovani all’interno del mondo universitario“, spiega Vincenzo Cesareo, presidente Gruppo Comes.
Il progetto SunRazor è anche un esempio virtuoso di collaborazione tra accademia, ricerca e industria. “Al Politecnico di Bari ci siamo concentrati sullo sviluppo dei foil, le superfici portanti di cui è dotata l’imbarcazione – spiega Mario Massimo Foglia, professore del Dipartimento di Meccanica, Matematica e Management del Politecnico di Bari – Il team di BlueMatrix si è inoltre avvalso di un gruppo di nostri studenti che hanno supportato il coordinamento, la comunicazione e i primi collaudi di SunRazor. Di qui partirà un percorso di intensa collaborazione con BlueMatrix e le aziende e le istituzioni che hanno sostenuto il progetto, sono certo con grande entusiasmo e soddisfazione di tutte le parti coinvolte“.

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