La Terra potrebbe tranquillamente ospitare altri 900 milioni di ettari di foresta in aree inutilizzate dall’uomo. Sarebbe dunque un vero e proprio ‘polmone verde’, grande quanto gli Stati Uniti, in grado di salvare il pianeta dai cambiamenti climatici riducendo del 25% l’anidride carbonica (Co2) atmosferica e di riportarla ai livelli di un secolo fa. Anche l’Italia potrebbe contribuire con 1,5 milioni di ettari di copertura forestale, secondo uno studio pubblicato sulla rivista Science dal Crowther Lab del Politecnico di Zurigo.
I suoi quantificano per la prima volta gli alberi che la Terra potrebbe ancora ospitare, indicando esattamente in quali zone potrebbero crescere e quanto carbonio potrebbero assorbire: in base ai risultati è emerso come si potrebbero aumentare di un terzo le foreste attuali senza intaccare città e coltivazioni. Sarebbe dunque confermato lo scenario proposto dalle Nazioni Unite, secondo cui aumentare di un miliardo di ettari le foreste entro il 2050 aiuterebbe a limitare l’innalzamento della temperatura a 1,5 gradi.
“Il nostro studio fornisce un punto di riferimento per un piano d’azione globale“, spiega il primo autore, Jean Francois Bastin. “Bisogna agire subito“, anche perché l’aumento delle temperature sta progressivamente riducendo i terreni fertili che potrebbero ospitare foreste. I dati, prodotti anche grazie alle mappe di Google Earth, indicano sei Paesi che potrebbero giocare un ruolo di primo piano: Russia (con 151 milioni di ettari), Stati Uniti (103 milioni), Canada (78 milioni), Australia (58 milioni), Brasile (50 milioni) e Cina (40 milioni). Pero’, come sottolinea il coordinatore dello studio Thomas Crowther, “serviranno decenni perche’ le nuove foreste crescano raggiungendo il loro potenziale. Per questo e’ di vitale importanza proteggere quelle gia’ esistenti, cercare altre soluzioni e continuare a eliminare progressivamente i combustibili fossili dalle nostre economie per evitare il pericoloso cambiamento climatico“.