La possibilità che si verifichino nuove scosse di terremoto in California, dopo le due degli ultimi giorni, c’è ma si tratta solo di una previsione probabilistica e non deterministica, e al momento non ci sono i parametri che dimostrino che questo stia per accadere. E’ quanto precisato da Carlo Doglioni, presidente dell’Ingv, che commentando quanto accaduto in California spiega che la paura del “Big One” deve essere ridimensionata alla luce dell’analisi del contesto locale. Il “Big One” sarebbe un possibile futuro terremoto di forza straordinaria, superiore al decimo grado della Scala Richter. Per anni gli esperti hanno discusso dell’ipotesi di un sisma che potrebbe scatenarsi per l’accumulo di energia nella Faglia di Sant’Andrea, che attraversa la California per 1300 km e si trova tra la placca nordamericana e la placca pacifica, attraversando molte città, tra cui San Francisco e Los Angeles.
“La California può’avere terremoti intensi ed è molto esposta e vulnerabile, ma l’energia che può dare la terra non dovrebbe arrivare a quanto accaduto in altre zone del mondo come l’Alaska, il Cile e l’Indonesia“. Certamente, però, spiega l’esperto, una scossa con l’epicentro sulla terra e non in mare (come nelle zone citate), provoca potenzialmente danni importanti. Il terremoto registrato è fra i più forti degli ultimi 20 anni, ma, precisa Doglioni, la scossa del 1992 con 7.3 di magnitudo aveva espresso una energia doppia rispetto a quello di questa notte.
La California, ha ricordato Doglioni, è una zona estremamente sismica su centinaia di faglie che nel totale acconsente un movimento relativo fra Nord America e Oceano Pacifico (due placche separate) di 5 centimetri l’anno. “Questo – ha aggiunto – provoca decine e decine di terremoti quotidiani di bassa magnitudo“. La California, conclude Doglioni, ha avuto una storia di sensibilizzazione nei confronti del rischio sismico e questo sta permettendo di affrontare la pericolosità di questi eventi con maggiore efficacia grazie a tutti gli accorgimenti edilizi e infrastrutturali che garantiscono una adeguata resistenza e resilienza.