Una ricerca pubblicata su “Nature“, condotta da Jason Locasale della Duke University School of Medicine, ha rilevato che seguire una determinata dieta potrebbe favorire l’efficacia delle terapie contro i tumori, e ciò sarebbe possible riducendo l’apporto di una molecola che assorbiamo con l’alimentazione, l’amminoacido metionina: si potrebbe in tal modo ridurre la crescita tumorale e rendere più efficaci determinati trattamenti chemioterapici (ad esempio il fluorouracile) e radioterapici.
La metionina è un amminoacido essenziale contenuto in cibi come il petto di pollo o di tacchino e alcuni pesci come lo stoccafisso: non viene prodotto dal nostro corpo, ma va assunto attraverso l’alimentazione. Viene metabolizzata nel nostro corpo da reazioni che sono anche obiettivo di alcuni farmaci antitumorali: gli esperti hanno quindi ipotizzato che riducendo l’apporto di metionina è possibile frenare la crescita del tumore.
A seguito di sperimentazione si è rilevata una riduzione della crescita del cancro riducendo dell’83% la metionina nella dieta di alcuni topi e si sono avuti risultati ancora più rilevanti affiancando il regime alimentare povero di metionina a chemioterapia con fluorouracil e radioterapia.
In seguito i ricercatori hanno fatto seguire la stessa dieta povera di metionina a 6 individui sani, osservando che il regime induce nell’uomo le medesime reazioni metaboliche osservate nei topi: l’ipotesi – da verificare – è quindi che la dieta possa potenziare anche nell’uomo gli effetti delle terapie antitumorali.