57 anni fa uno dei personaggi più celebri di Hollywood, icona di bellezza, ci lasciò in circostanze ancora da chiarire. Si chiamava Norma Jeane Baker, ma tutti la conoscevano come Marilyn Monroe. Durante la notte tra il 4 e il 5 agosto del 1962 il suo corpo ormai privo di vita, e che aveva fatto sognare generazioni di uomini, fu trovato nudo ed abbandonato in una stanza del suo appartamento a Brentwood, in California. Secondo l’autopsia la causa della morte era stata avvelenamento da barbiturici. Un’alone di mistero avvolse però la sua morte, che la stroncò all’età di 36 anni, nel pieno della sua carriera e del suo successo. Per Marylin, che era visibilmente sempre più fragile e intrattabile anche a causa dell’abuso di alcol e tranquillanti, si parlò dunque di suicidio, ma fin da subito furono sollevati anche sospetti di omicidio.
James Bacon, amico dell’attrice, fu il primo a non credere all’ipotesi del suicidio: “Marilyn non era assolutamente depressa: 5 giorni prima di morire aveva in progetto di andare in Messico, dove aveva una nuova casa e un fidanzato. Mi disse che cercava dei mobili per arredarla“. Tra le ipotesi, ci fu anche chi sostenne che la star fu uccisa dopo aver minacciato John F. Kennedy di rivelare un patto segreto firmato dal governo degli Usa con gli alieni, o chi crede che la donna, dopo aver finto un suicidio per attrarre l’attenzione di Robert Kennedy, fosse stata lasciata sola dagli amici che avrebbero dovuto salvarla.
Quel che è certo è che Marylin fu una vera e propria leggenda, entrata nel cuore del grande pubblico con quella sua “leggerezza” così attraente e “fresca”, ma anche così fragile e complessa, siglata e confermata con pellicole come ‘A qualcuno piace caldo’ e ‘Gli uomini preferiscono le bionde‘. Riuscì a far innamorare uomini del calibro di Marlon Brando, Joe di Maggio, Arthur Miller e i due fratelli Kennedy, ma nessuna figura maschile riuscì a colmare un vuoto e una solitudine che sembravano inconsolabili, e che forse tali rimasero per tutta la sua breve vita. Per di Maggio, soprattutto, anche lei provò un amore folle, che li portò a scontrarsi e riavvicinarsi più volte. Una donna dalle mille sfaccettature che si divertiva a sorprendere il suo pubblico con maliziose frasi ad effetto, come la celebre “quando vado a letto indosso soltanto una goccia di Chanel numero 5″, o “un bacio sulla mano può farti sentire meglio, ma una tiara di diamanti è per sempre”.
Pier Paolo Pasolini, da sempre affascinato da Marilyn, scrisse di lei: “Del mondo antico e del mondo futuro era rimasta solo la bellezza e tu, povera sorellina minore, quella che corre dietro ai fratelli più grandi, e ride e piange con loro, per imitarli, e si mette addosso le loro sciarpette, tocca non vista i loro libri, i loro coltellini, tu sorellina più piccola, quella bellezza l’avevi addosso umilmente, e la tua anima di figlia di piccola gente, non hai mai saputo di averla, perché altrimenti non sarebbe stata bellezza. Sparì, come un pulviscolo d’oro“.