Il base jumping è uno sport estremo che prevede un lancio da superfici naturali o antropiche, come edifici o ponti e atterrare tramite l’ausilio di un paracadute. C’è da precisare che la sigla B.A.S.E sta per:
Buildings (edifici)
Antennas (torri abbandonate o simili)
Span (ponti)
Earth (scogliere o altri tipi di formazioni naturali).
In molti paesi del mondo, il base jumping è un’attività illegale, in quanto estremamente pericolosa. Le morti provocate dal base jumping tra il 1981 e la fine del 2018 ammontano a più di 300, ma parecchi base jumpers sono persuasi del fatto che siano anche di più. Anche stavolta, questo sport estremo ha lasciato il segno. Infatti, il base jumper statunitense è rimasto in posizione precaria contro la parete rocciosa dopo aver eseguito un lancio particolarmente pericoloso dal Becco dell’Aquila.
Dopo il conto alla rovescia avviato dal base jumpers, il suo paracadute si è aperto e si è avvitato. L’uomo, che è di origini statunitensi e con 35 anni di età di cui un bel po’ passati ad impratichirsi in questo sport, non è riuscito a mantenere il controllo per molto, andando poi a sbattere violentemente contro le rocce, letteralmente “in bilico” sulla parete verticale, a ben 150 metri sullo zoccolo del Monte Brento, in Trentino. Le immagini del lancio sono state riprese da una telecamerina posta sopra il casco dell’uomo, che ha davvero rischiato grosso. Appena avvertito, sul posto si è praticamente “fiondato” l’elisoccorso, che ha dato priorità al recupero dell’uomo, terrorizzato, grazie al verricello. Il ferito, dopo aver fatto un primo accertamento sulle sue condizioni di salute, è stato condotto in ospedale. Solo il giorno precedente, una base jumper svedese aveva perso la vita in seguito ad un lancio proprio dal Monte Brento, che è la meta perfetta per gli appassionati da tutto il pianeta, ma che di recente è stato teatro di innumerevoli incidenti mortali.
Uno sport che riesce a regalare tante soddisfazioni, tanto brivido, ma anche parecchi rischi. La domanda che, dopo quest’ennesimo incidente, le autorità invitano a porsi è: vale davvero la pena, per un brivido effimero e momentaneo, mettere a rischio la propria vita?. Molti base jumpers, per altro, hanno famiglia, eppure scelgono il pericolo di un istante alla sicurezza di una vita. Chissà se, dopo i numerosi incidenti dovuti a questo sport estremo, anche l’Italia prenderà provvedimenti.