Cervicalgia, un incubo in estate: cause e sintomi della cervicale infiammata, rimedi ed errori da evitare

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Per chi soffre di cervicale, l’estate è un periodo particolarmente temuto, perché il clima afoso è nemico del collo, insieme agli sbalzi di temperatura, l’aria condizionata, i capelli bagnati e il sudore. La stagione calda è il momento in cui, spesso, i dolori alla cervicale si riaccendono.
Mal di testa, dolore al collo, scricchiolii nel torcere il collo, crampi, giramenti di testa, nausea, tendenza a perdere l’equilibrio, tachicardia, disturbi dell’udito o nella deglutizione, debolezza agli arti superiori: sono questi alcuni sintomi della cervicale, che si acutizza in questo periodo.

La cervicalgia (più nota come cervicale) è un generico disturbo muscolo-scheletrico che si concretizza in un dolore al collo di entità moderata e di durata variabile. In molti casi queste sofferenze sono causate da posizioni scorrette durante il lavoro, nel sonno, alla guida, o sono conseguenza di incidenti che hanno alterato la struttura della colonna vertebrale.

Il collo è attraversato da vasi sanguigni ed elementi del sistema nervoso (l’arteria carotide comune, la vena giugulare, il nervo vago, numerosi muscoli, il primo tratto degli apparati respiratorio e digerente, è sede della tiroide e delle paratiroidi), ha possibilità di escursione molto estese e rappresenta uno dei complessi articolari più delicati del corpo: la cervicalgia non deve quindi essere sottovalutata e quando se ne è afflitti è opportuno rivolgersi al medico per accertarsi della condizione ed escludere la presenza di altre patologie.

E’ uno dei disturbi più diffusi nel mondo occidentale: si tratta il più delle volte di un’infiammazione cervicale, che colpisce le vertebre superiori della colonna vertebrale, quelle che sostengono il collo e la testa. Si stima che colpisca in maniera prevalente le donne e rappresenta una delle più diffuse cause di disabilità nel mondo.

Cervicale (cervicalgia): cause e sintomi del dolore al collo

Le cause più comuni della cervicalgia sono i traumi da incidente, un errato allineamento posturale tra capo, collo e spalle mantenuto a lungo e la sedentarietà. All’origine vi sono anche attività sportive di tipo traumatico, colpi di frusta, difetti di postura come iperlordosi lombare e cifosi dorsale, ma anche ernia e artrosi cervicale. Si annoverano anche situazioni prolungate di forte stress e tensione psichica.

La cervicalgia si presenta come un dolore costante, di entità variabile, localizzato nel rachide cervicale.
Si hanno dolori al movimento, difficoltà di mantenimento del capo, dolori lungo le braccia, alle spalle, mal di testa, vertigini, vomito, senso di offuscamento della vista, ansia, dolori mandibolari, difficoltà di concentrazione.
Il dolore può essere affiancato da sintomi secondari come tensione ed affaticamento muscolare, intorpidimento e formicolio localizzato, brachialgia, debolezza del braccio e della mano.

Cervicale (cervicalgia): diagnosi del dolore al collo

E’ possibile stabilire la presenza di compressione delle radici nervose o del midollo spinale con una valutazione neurologica. Gli accertamenti vengono poi effettuati con radiografie, per valutare lo stato della colonna vertebrale, TAC o risonanza magnetica per individuare eventuali compressioni del midollo spinale o la presenza di ernie discali.

Cervicale (cervicalgia): come prevenire il dolore al collo

Per prevenire i dolori cervicali è opportuno evitare i colpi d’aria e l’esposizione all’aria condizionata, indossando un foulard, modificare la posizione al pc, con lo schermo orizzontale alla linea degli occhi, limitare l’uso degli smartphone, eseguire ogni giorno esercizi di mobilità e allungamento muscolare.

E’ consigliato sedersi dritti sulla sedia, con i piedi sul pavimento, facendo, di tanto in tanto, brevi pause per alzarsi e sgranchirsi. Attenzione al cuscino (in commercio ne esistono di tanti tipi, per cui va cercato quello adatto alle proprie esigenze, che protegga il collo), mantenendo la curva fisiologica in una posizione neutra (non dormendo in pancia in giù, con la testa girata verso un lato).

Cervicale (cervicalgia): dolore al collo, gli errori più comuni da evitare

CERVICALE

Evitate, prima di addormentarvi, di leggere o guardare la tv a letto: evitate di rimanere seduti troppo a lungo nella stessa posizione. Mai indirizzare il getto d’aria fredda o il ventilatore direttamente sul vostro corpo. L’aria fredda sul collo sudato provoca un’irritazione dei muscoli e dei nervi con blocchi acuti veramente dolorosi e invalidati. Altra cattiva abitudine è quella di guidare col finestrino aperto e bisogna attenzione all’aria condizionata, verificando che il poggiatesta non spinga la testa troppo in avanti. Appoggiate entrambe le braccia sul volante per offrire al corpo uno stile di guida simmetrico.

Sono consigliati massaggi dolci, a stretching e allungamenti dolci, attenzione agli sbalzi improvvisi di temperatura, agli sforzi fisici e al sollevamento di carichi pesanti. In estate capita spesso, durante un’escursione o una gita, di praticarli, andando incontro a movimenti, torsioni, trazioni anomale dei muscoli del collo e, conseguentemente, ad un attacco di cervicalgia.  Coloro che praticano lavori d’ufficio devono collocare il pc di fronte alla loro persona, prestando attenzione alla sedia che deve consentire di stare dritti con la schiena, senza proiettare il collo in avanti.

Se seduti a lungo, è consigliabile fare ogni mezz’ora circa delle pause, alzandosi. Una pessima abitudine che va eliminata? Quella di tenere il cellulare incastrato tra collo e spalle mentre con l’altra mano ci si dedica ad un’altra attività. Ciò comporta un inclinamento innaturale della testa. Ginnastiche distensive possono aiutare a sciogliere le tensioni muscolari, così come il praticare attività fisica per due volte a settimana. Infine, sarebbe meglio evitare di indossare tacchi alti tutte le sere.

Cervicale (cervicalgia): come curare il dolore al collo

Nelle fasi acute spesso si fa ricorso ad analgesici o locali infiltrazioni di cortisone. Se i dolori cervicali compromettono seriamente lo svolgimento delle normali attività quotidiane, è doveroso rivolgersi al fisiatra o all’ortopedico per valutare l’opzione di un intervento chirurgico, con conseguente percorso fisioterapico.

Per approfondire:


Si tenga presente che le informazioni presenti in questa pagina sono di natura generale e a scopo divulgativo e non sostituiscono in nessun caso il parere del medico, il primo punto di riferimento a cui ricorrere per avere informazioni, chiarimenti, e a cui affidarsi per consigli o esami.

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