Ricercatori israeliani sono alla ricerca di una soluzione per garantire la sopravvivenza del corallo agli effetti dei cambiamenti climatici, come ad esempio sviluppare coralli resistenti al riscaldamento dell’acqua di mare.
Un team della Bar Ilan University ha condotto una ricerca, pubblicata su Communications Biology, che ha identificato siti genomici che possono essere utilizzati per sviluppare ceppi di corallo resistenti e che non subiranno il processo di “sbiancamento” con l’aumento della temperatura marina.
Nelle barriere coralline c’è una simbiosi tra i coralli ospitanti e le alghe che vivono in essi: la maggior parte dei ceppi di corallo sono necessari per l’esistenza di comunità di alghe e la principale fonte di nutrimento del corallo è rappresentata proprio dai prodotti della fotosintesi delle alghe. Quando l’acqua si riscalda, l’alga entra in uno stato di stress e viene espulsa dal corallo ospite, provocandone lo sbiancamento.
La ricerca israeliana si è focalizzata in particolare sugli anemoni di mare, geneticamente simili ai coralli, simulando uno stato di riscaldamento dell’acqua di mare ed esaminando la reazione degli anemoni.